Verrà presentata questo pomeriggio alle 17.30, in un evento pubblico online organizzato da Centro Risorse Lgbti e Cassero, la prima rete di insegnanti lgbtq+ nata in Italia. La rete, in realtà, è operativa già da un paio d’anni, ma oggi verrà formalizzata la sua esistenza per mettere al centro il sostegno a docenti, ma anche educatori ed educatrici e altro personale scolastico, che rischiano la discriminazione e l’isolamento per via del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.

La prima rete di insegnanti lgbtq dedicata a Maria Silvia Spolato

La rete porta il nome di Maria Silvia Spolato, storica attivista femminista e lesbica, che prima in Italia dichiarò la propria omosessualità, pagandone le conseguenze. Spolato, infatti, era proprio un’insegnante di matematica e il suo coming out scatenò l’esclusione dal posto di lavoro.
«Abbiamo creato questa rete per un bisogno di confronto e di supporto perché in molti casi ancora i docenti lgbtq a scuola non sono visibili, tendono a nascondere una parte di sè importante non per scelta, ma perché il contesto non è dei più accoglienti e sicuri», spiega ai nostri microfoni Davide Zotti, insegnante che fa parte della rete.

Sebbene nelle scuole oggi si siano fatti alcuni passi in avanti proprio sul tema dell’orientamento sessuale e delle differenze e si registri un’apertura anche all’interno del curriculum scolastico, permane il nodo della visibilità delle persone lgbtq+, sia docenti che studenti.
«Purtroppo permangono fenomeni di discriminazione, isolamento o anche paura – osserva Zotti – che possono compromettere la libertà di espressione». Per queste ragioni è stata sentita la necessità di una rete solidale, che scambi esperienze e testimonianze, offra sostegno, ma faccia anche formazione, come già è avvenuto.

All’interno del sito di Tracce Arcobaleno è stata aperta la sezione “Cattedre Arcobaleno” che è dedicata proprio alle professionalità educanti e ospita una raccolta di storie e testimonianze per dare visibilità alle esperienze e suggerire soluzioni a situazioni complesse.
Nel sito sarà presente anche la nuova sezione Sussidiari Arcobaleno, a cura di Scuola e Formazione Cassero: si tratta di uno spazio che si apre sul tema del cyberbullismo di matrice omobilesbotransfobica e racconta quali azioni educative di prevenzione é possibile mettere in campo nelle scuole.

Nemmeno il tempo di presentare la rete, che arrivano gli attacchi da parte di Fratelli d’Italia. La capogruppo dei meloniani in Regione Emilia-Romagna, Marta Evangelisti, ha affermato che l’orientamento sessuale dei docenti «non dovrebbe certo entrare nelle classi in cui insegnano. Qualunque esso sia resta materia che afferisce alla sfera privata e non pubblica».
Ai nostri microfoni, Zotti replica che gli insegnanti lgbtq+ andranno avanti e non si faranno rinchiudere nei ghetti delle case. «È un po’ difficile tenere fuori l’orientamento sessuale, perché tutti vanno al lavoro col proprio orientamento, che sia eterosessuale o omosessuale. Il personale, in questo caso, fa parte della vita pubblica e anche di quella lavorativa. Bisogna anzi parlarne perché le minoranze sessuali sono esposte a un maggior rischio di discriminazione».

ASCOLTA L’INTERVISTA A DAVIDE ZOTTI: