La rosa dei prodotti tipici che possono vantare le diverse regioni italiane è davvero vasta e variegata. Si spazia dai salumi ai prodotti da forno, dai diversi formati di pasta al vino, senza dimenticare i formaggi, i protagonisti incontrastati di qualunque caseificio artigianale o industriale, presente lungo tutto lo Stivale.

I formaggi possono essere declinati in una miriade di tipologie, in base alla lavorazione, alla materia prima di provenienza, alla stagionatura e alla conservazione. Ce n’è uno, però, più di altri, che è davvero molto diffuso, un po’ in tutte le regioni d’Italia, seppure segua processi produttivi diversi: la caciotta.

La caciotta è un tipico formaggio realizzato prevalentemente nel Centro Italia. Comunemente, infatti, lo si associa al pecorino. Ciò nonostante, per la semplicità di produzione, è stato declinato un po’ ovunque. Al Sud prende il nome di caciocavallo, ma non è difficile trovarla, ad esempio, anche in un caseificio per la produzione di formaggio con materie prime locali in Veneto o in altre regioni del Nord Italia, diventando in alcuni casi persino prodotti di eccellenza.

Cosa rende la caciotta così speciale

Quello che molti non sanno è che la caciotta è un’invenzione relativamente recente, sviluppata, più che altro, per permettere al caseificio di avere un formaggio pronto al consumo, in tempi più brevi rispetto a quelli di un formaggio tradizionale.

Cosa s’intende? La caciotta, rispetto ad altre tipologie di formaggio, non è strettamente legata all’utilizzo di uno specifico latte. Si può, infatti, impiegare sia quello di capra, che di pecora, che bovino.

In aggiunta, viene realizzato in poco tempo, seppure le lavorazioni variano da caso a caso e anche la scrematura resta variabile. Comunque sia, questo formaggio può essere pronto dopo 2 settimane, se poco stagionato, dopo 3 mesi, invece, se più stagionato.

Come riconoscere una caciotta?

Se ti rechi in un caseificio e desideri acquistare una caciotta, puoi riconoscerla dalla sua particolare forma cilindrica, con diametro di circa 20 cm, e un peso che, di solito, non supera i 3 kg.

La crosta esterna è morbida ed elastica, a volte è ricoperta da cera, per evitare che venga aggredita da muffe, e ha un colore giallo paglierino.

Tagliando uno spicchio, il colore all’interno varia in base al latte impiegato e la stagionatura. Può essere bianco, ma anche giallo tenue.

Anche la pasta è morbida ed elastica, mentre il gusto è prevalentemente dolce, con un livello di sapidità che può variare in base alla stagionatura.

Quello che è più complesso da individuare è l’aroma. Sono tante le variabili che incidono su questo, dal nutrimento dell’animale da cui deriva il latte, fino agli ambienti di produzione e stagionatura.

Senza dubbio è un formaggio molto pratico, che può essere adattato a tante ricette, ma anche essere consumato così, semplicemente a pezzi o a scaglie, all’interno di un tagliere assortito, come adagiato su una fetta di pane. Certamente uno dei prodotti che si trovano più facilmente presso qualunque caseificio d’Italia.