Una famiglia di tre persone ha speso in media 2900 euro in più, ma se residente a Bologna ne ha spesi 3100, mentre a Ferrara “appena” 2600. I single, invece, hanno speso in un anno 1848 euro più del 2021. In Emilia-Romagna l’inflazione ha pestato duro, erodendo il potere d’acquisto dei salari di cittadine e cittadini.
L’analisi è di Federconsumatori Emilia-Romagna, che nel suo ultimo bollettino rivela come a dicembre la corsa dei prezzi si sia attestata all’11,6% rispetto al dicembre 2021, mentre la media annuale in regione ha raggiunto l’8,4%. Tassi più alti della media nazionale.

L’inflazione in Emilia-Romagna: un salasso che erode potere d’acquisto

Dall’analisi di Federconsumatori Emilia-Romagna emerge anche che l’inflazione ha un effetto intrinsecamente diseguale, colpendo in particolare le fasce di popolazione che già presentano maggiore fragilità.
«Per le famiglie più fragili l’inflazione ha avuto una dinamica più accentuata rispetto alla media – si legge nel bollettino – generando una variazione percentuale della spesa più elevata rispetto all’incremento rilevato per il complesso delle famiglie. Questo perché la struttura della spesa mensile dei nuclei che si trovano in condizione di fragilità è dedicata in modo sbilanciato (“non per scelta”) a voci di spesa che hanno registrato un’inflazione ben superiore alla media, come i beni alimentari e le utenze di energia elettrica e del gas da riscaldamento».

Il peso dell’inflazione all’interno della regione, però, presenta situazioni diversificate. Le province che hanno registrato aumenti maggiori sono quelle di Bologna, Ravenna e Forlì Cesena, seguite dalle altre fino ad arrivare a Ferrara, dove si sono registrati gli aumenti minori.
In ogni caso l’Emilia-Romagna nel suo complesso è una delle regioni più care d’Italia. «Ciò espone la nostra realtà a maggiori problemi, maggiori rischi e maggiore necessità di cambiamento di stili di vita per i cittadini, i lavoratori e i pensionati», osserva ai nostri microfoni Renza Barani, presidente di Federconsumatori Emilia-Romagna.

L’associazione ha chiesto al governo di ripristinare gli sconti sui carburanti e nell’ultimo anno ha lavorato incessantemente sul tema dei rincari energetici, arrivando ad accordi con le multiutility che hanno mantenuto e mantengono tuttora le possibilità di rateizzare le bollette, anche quando il governo nazionale non ha rinnovato la misura.
«Continueremo a lavorare in questo senso, anche per fare informazione in quella giungla che è il mercato energetico – fa sapere Barani – perché quella che si è determinata è davvero una situazione molto complicata per le famiglie».

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