Paolo Bolognesi, deputato Pd e presidente dei famigliari delle vittime del 2 agosto, si sfoga sull’inefficacia della declassificazione degli atti sulle stragi, firmata un anno fa dal premier Matteo Renzi. “I ministeri non collaborano”.

Aveva fatto molto clamore, era stata accolta come una svolta, un cambio di atteggiamento dello Stato verso la verità sulle tante stragi che hanno costellato l’Italia, ma non funziona. Stiamo parlando della direttiva sulla declassificazione degli atti sulle stragi, firmata un anno fa dal premier Matteo Renzi. Un provvedimento che avrebbe aperto gli armadi e i fascicoli tenuti finora segreti, permettendo alla magistratura di appurare quanto accaduto e individuare i mandanti di stragi come quella del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, o come quella di Piazza Fontana o Piazza della Loggia.

Intervistato da Radio Popolare, Paolo Bolognesi, deputato Pd e presidente dei famigliari delle vittime del 2 agosto si lamenta sul mancato funzionamento della misura tanto voluta. “I ministeri interessati non collaborano e non applicano la direttiva – spiega Bolognesi – per cui un’applicazione coerente e controllata di questa operazione al momento non c’è”. Dalla Difesa e dagli Esteri, lamenta Bolognesi, finora è arrivata un po’ di rassegna stampa, ma poca roba.

Tra l’altro, osserva il deputato, è difficile controllare e capire a che punto è la declassificazione: “Non c’è un elenco di tutti i documenti riguardanti questo o quell’argomento. Io posso controllare che mi venga dato tutto nel momento in cui mi si dice ‘su Bologna – è l’esempio di Bolognesi – abbiamo, come servizi e aministrazioni varie, mille, cento o un miliardo di documenti e di questi non ti diamo a, b, c e d perché c’è un collegamento con gli Stati esteri, tutto il resto te lo diamo”. Inoltre, segnala Bolognesi, in molti dei documenti divulgati abbondano le strisce di “nero” e gli “omissis”: un atto così presentato “è una lettera che non dice niente, sai che un certo signore ha parlato con un altro signore, che non sai chi sia, e via di questo passo”.