Radice, il nuovo progetto partito il 27 marzo e presentato oggi dalla Casa delle donne di Bologna, non si limiterà a implementare i servizi a disposizione delle donne che subiscono violenza, ma darà vita a un nuovo punto di ascolto rivolto proprio agli uomini che esercitano violenza.
Centro per uomini violenti: come cambia la prospettiva
Il progetto “Radice” (Rafforzare l’Autonomia delle Donne, Implementare CEntri di semiautonomia) ha vinto un bando del Dipartimento Pari opportunità che permetterà l’apertura di una sede distaccata della Casa delle donne ad Anzola dell’Emilia, la creazione presso la sede di Bologna dello spazio autonomia, il cui obiettivo sarà quello di fornire un supporto concreto alle donne che si riaffacciano alla realtà quotidiana a seguito di un periodo di protezione, il rafforzamento del servizio di supporto educativo ai minori ospitati nelle case rifugio e l’avvio di interventi indirizzati ad autori di violenza contro donne e minori nel contesto di una relazione intima.
Proprio quest’ultimo punto è quello che più colpisce per il cambio di approccio che imprime alla metodologia di contrasto alla violenza. “Non è più Paola che ha subito violenza. È Paolo che ha esercitato violenza”, riassume in un titolo Maria Chiara Risoldi, presidente della Casa delle donne. A rivolgersi a chi esercita violenza sarà Senza Violenza, associazione attiva dal 2013 che, a settembre, aprirà l’omonimo centro in via de’ Butteri 9, offrendo ascolto e aiuto agli uomini che esercitano violenza.
Non è il primo punto di ascolto di questo tipo che nasce in Italia, e in particolare in Emilia Romagna ne sono già nati, o sono in procinto di nascere, quasi in tutte le province. La peculiarità di Senza Violenza è la natura del progetto, che si basa sull’idea di un luogo dedicato, autonomo e indipendente, che esprima simbolicamente e nelle prassi di intervento la necessità di un’assunzione di responsabilità maschile verso la violenza contro le donne.
Anna Uras