Libera Bologna presenta il documento “Trasparenza, Etica, Solidarietà e Partecipazione: per una comunità libera dalle Mafie”. La carta verrà presentata il 25 maggio ai candidati sindaco, ai quali verrà chiesto di impegnarsi a metterne i pratica i principi. Tra cui la lotta alla povertà che “favorisce la mafia”.
In vista delle prossime elezioni amministrative le politica viene chiamata da Libera ad un impegno maggiore nell’antimafia. Richiesta ancor più pressante all’indomani delle prime condanne del processo Aemilia, dove sono emerse inquietanti connivenze tra politica e malaffare. Come spiega Antonio Monachetti di Libera Bologna, le mafie nella nostra regione ci sono da oltre 20 anni. “I processi non in questo senso non scoprono nulla di nuovo. Tuttavia nei procedimenti è emersa una capacità di collusione con soggetti non originariamente mafiosi che non va sottovalutata”. È proprio di fronte a questo pericolo che è nato il documento “Trasparenza, Etica, Solidarietà e Partecipazione: per una comunità libera dalle Mafie”.
Frutto del lavoro del Coordinamento di Libera Bologna e delle collaborazioni con Avviso Pubblico – associazione che promuove la lotta alla corruzione all’interno delle amministrazioni pubbliche – e con la FILT Cgil, la carta presenta 8 punti da far sottoscrivere ai candidati. All’interno di essi oltre ai più noti inviti alla trasparenza delle informazioni sui candidati e sui loro finanziamenti, oltre all’impegno contro la corruzione e alla creazione di sportelli di sostegno per chi è vittima di usura, sono presenti importanti riferimenti all’impegno nel sociale. “La legalità deve tornare ad essere uno strumento di giustizia sociale” – spiega Monachetti – “Esistono oggi temi caldi come l’aumento della povertà e il problema abitativo. Una politica attenta e attiva non abbandona chi ha più bisogno, perché è proprio a costoro che la Mafia punta attraverso l’usura”.
Proprio per combattere l’esclusione sociale Libera chiede un impegno attivo nella lotta al gioco d’azzardo, nell’utilizzo degli immobili sfitti per far fronte all’emergenza abitativa e in generale un maggiore investimento su tutto il settore sociale. “Ai candidati vogliamo chiedere di potenziare gli strumenti già esistenti per far fronte a queste emergenze. Inoltre chiediamo che i sindaci si impegnino a promuovere e inviare al governo istanze, ordini del giorno e altro ancora per togliere le politiche sociali dai vincoli di stabilità”.
Esistono poi alcune richieste specifiche nate sul territorio la più importante delle quali riguarda il sostegno al progetto Infiltrazioni legali nell’interporto. In collaborazione con la FILT Cgil è nato uno portello di sostegno e assistenza ai lavoratori di uno dei più importanti poli dello smistamento merci nel Nord Italia. Un settore che è costantemente a rischio di infiltrazioni e che necessita quindi di un continuo monitoraggio.
Un ultimo punto di grande rilievo riguarda la creazione di un pool di esperti provenienti dal mondo accademico e delle professioni, che affianchi il sindaco e la giunta nelle attività di monitoraggio finalizzato alla creazione di strumenti più adeguati. “Questa proposta nasce guardando all’esperienza fatta dalla giunta Pisapia a Milano” – spiega Monachetti – “Grazie a questo strumento potranno migliorare le attività di riutilizzo dei beni confiscati e allo stesso tempo si darà uno strumento in più agli amministratori che spesso conoscono parzialmente gli strumenti che hanno a diposizione”.
Tutte le richieste saranno presentate ai candidati sindaco il 25 maggio in un incontro ufficiale. La speranza è che vi partecipino tutti e che tutti sottoscrivano la carta. “Il nostro sarà un approccio pratico perché non chiediamo solo una partecipazione, ma l’impegno ad inserire questo documento nel proprio programma elettorale. Dopo di che senza dare alcuna indicazione di voto, ci impegniamo a pubblicizzare chi ha aderito e chi no”.
Gabriele Amadori