Vestite di nero, ferme e in silenzio, con un fiore bianco in mano. Una protesta suggestiva contro la guerra in Ucraina, a sostegno delle donne russe pacifiste che sfidano la repressione da un lato e con le donne ucraine “vittime e prede” dall’altro. Per la terza volta, nel pomeriggio di domani, 13 aprile, a Bologna manifesteranno le Donne in Nero, che ribadiscono la propria contrarietà alla guerra, ritenuta uno strumento patriarcale. L’appuntamento è per le 17.30 in piazza Nettuno, sulla scalinata di Palazzo Re Enzo.

Contro stupri e repressione e a fianco delle donne russe e ucraine

«Noi abbiamo risposto ad un appello alle pacifiste russe – spiega ai nostri microfoni Patricia Tough delle Donne in Nero – che con coraggio manifestano sfidando la repressione di Putin». Come nei precedenti appuntamenti, la manifestazione sarà stanziale e silenziosa, «perché non ci sono parole per definire quello che sta accadendo». Le rivendicazioni saranno affidate a dei volantini che verranno distribuiti o agli striscioni.
Una modalità di manifestare semplice, ma immediatamente riconoscibile, che può nascere spontaneamente ovunque.

La solidarietà va anche alle donne ucraine, il cui corpo viene utilizzato come campo di battaglia. Diverse testimonianze provenienti dal Paese, infatti, raccontano di stupri ai danni delle donne, come purtroppo avviene in praticamente tutte le guerre.
«Le guerre le decidono e le fanno gli uomini – osserva Tough – e sono tra le forme più chiare di un’azione patriarcale. Non solo le guerre uccidono, ma approfittano anche del corpo delle donne». Ed è proprio per questa ragione che le Donne in Nero di Bologna torneranno in piazza, invitando tutte coloro che vogliono ad unirsi, per dire no alla guerra in Ucraina.

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