Dal 26 ottobre al 6 novembre la quattordicesima edizione del festival Gender Bender. “A bocca aperta” il tema di quest’anno, sia per la ricchezza del cartellone che per le opportunità di prendere la parola. Focus su disabilità, dipendenze, violenza e tanto altro.
Più di 130 appuntamenti su 20 location, 30 titoli cinematografici, 35 rappresentazioni di 12 spettacoli, 2 tavole rotonde, 4 concerti, 4 mostre, 7 party, master class di danza, laboratori, per il pubblico, workshop e proiezioni per le scuole. Sono gli stessi numeri della quattordicesima edizione di Gender Bender a lasciare “A bocca aperta“. L’espressione dà il titolo all’edizione di quest’anno, ma non riguarda solamente la ricchezza del programma. “A bocca aperta è anche un invito a prendere parola”, spiega ai nostri microfoni il direttore artistico Daniele Del Pozzo.
Gender Bender prenderà il via il 26 ottobre e durerà fino al 6 novembre. Dodici giorni, tre in più della passata edizione, per arricchire il cartellone e rendere testimonianza di quello che ormai è più che un festival, ma un progetto con base a Bologna. “Non è più solo l’iniziativa del Cassero – spiega il presidente Vincenzo Branà ai nostri microfoni – ma è di tante realtà che insieme a noi danno vita ad una rete”. Per farlo, come di consueto, Gender Bender si affida ad una molteplicità di linguaggi e di ospiti.
I tanti temi che verranno affrontati in altrettanti focus vanno dalla disabilità, alle dipendenze, dalla transessualità alla violenza.
Tra i tanti ospiti troviamo, nella danza, Alexander Vantournhout, Chiara Frigo e prime come lo spettacolo all’Arenda del Sole “Ivgi & Greben”. Per quel che riguarda il cinema, la proizione di “Viva”, film di Paddy Breathnach, “Hamlet” di Margaret Williams (in prima nazionale), “The Bacchus Lady” di E J-Yong.
E ancora: la mostra “Pride Photo Award”, lo spettacolo teatrale “RA-ME” di Lara Russo, la musica di Nino Madù.
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