Attraverso un viaggio nella società del I secolo d.C., la mostra “I pittori di Pompei” pone al centro le figure dei pictores, gli autori degli straordinari apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana, per comprenderne il ruolo, il rapporto con la committenza, le tecniche utilizzate, i modelli di riferimento sia greci che locali.

Da Napoli a Bologna: arrivano i pittori di Pompei

Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, la mostra è resa possibile da una collaborazione culturale e scientifica tra Comune di Bologna | Museo Civico Archeologico e Museo Archeologico Nazionale di Napoli che prevede il prestito eccezionale di oltre 100 opere di epoca romana appartenenti alla collezione del museo partenopeo, in cui è conservata la più grande pinacoteca dell’antichità al mondo.

«Il progetto nasce nel 2018, ha attraversato le difficoltà che abbiamo avuto tutti con il Covid, ma grazie all’enorme potere collaborativo delle persone coinvolte è andato avanti, si è sviluppato negli Stati Uniti e si è concretizzato a Bologna. Sono 123 opere, 100 affreschi, e una ventina di materiali che ci servono a far capire il rapporto tra vita quotidiana e pittura» racconta il curatore Grimaldi.

Capolavori senza tempo, dalle domus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano. In occasione dell’esposizione sarà proposta una ricca offerta didattica rivolta non solo alle scuole di ogni ordine e grado ma anche alle famiglie e al pubblico adulto.

Rachele Copparoni

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