Nei giorni in cui i sindacati protestano contro la manovra del governo Draghi che, oltre a contenere misure sbagliate come quella sulle pensioni o la riforma del fisco, non è il frutto di un confronto con le parti sociali, la campagna Sbilanciamoci! presenta come ogni anno la sua “Controfinanziaria“, un documento frutto del lavoro della cinquantina di associazioni e realtà della società civile che partecipano al progetto.
Si tratta della XXIII edizione del Rapporto sulla Legge di Bilancio, con cui Sbilanciamoci! mostra che è possibile investire in modo più equo le risorse.

Le ombre della Finanziaria del governo Draghi

La campagna Sbilanciamoci! parte da un giudizio critico della legge di Bilancio del governo Draghi. Se alcuni aspetti positivi sono presenti, come il mantenimento del Reddito di Cittadinanza o l’abbassamento della Tampon Tax, nella finanziaria ufficiale rimangono molte ombre.
«Non ci piacciono le misure punitive e regressive sul reddito di cittadinanza – osserva Giulio Marcon, portavoce della campagna – Sul fisco non c’è alcun aiuto per i redditi bassi, né alcuna forma di tassazione dei redditi dei super ricchi».

Anche sugli ammortizzatori sociali, nonostante si fosse parlato di una riforma in senso universale, ci sono misure frammentarie e temporanee, mentre i licenziamenti e la crisi sociale che è in corso richiederebbero ben altro. Per contro aumentano, come di consueto, le spese militari, che registrano un +5,4%. «Magari si aumentasse la spesa sanitaria del 5,4% – commenta Marcon – ma così non è».
Nonostante le promesse a Cop26, inoltre, non c’è alcuna riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, mentre le risorse per il diritto allo studio rimangono insufficienti, cioè rimangono le classi pollaio.

La Controfinanziaria di Sbilanciamoci!: diritti, pace e ambiente

La Controfinanziaria 2022 ammonta a 32 miliardi di euro, si chiude come sempre in pareggio di bilancio e annovera 105 proposte puntuali, concrete e praticabili da subito articolate in sette ambiti chiave di analisi e intervento: fisco, finanza ed enti locali; politiche industriali, lavoro e reddito; cultura e conoscenza; ambiente e sviluppo sostenibile; welfare e diritti; cooperazione, pace e disarmo; altraeconomia.
In altre parole, Sbilanciamoci propone di usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente.

Sul versante delle entrate, da una maggiore progressività fiscale con una migliore rimodulazione delle aliquote Irpef si potrebbero recuperare 4,5 miliardi. Allo stesso modo, con una patrimoniale per i grandi patrimoni e le grandi eredità potrebbero portare nelle casse dello Stato quasi 5 miliardi. Con la revisione alla web tax entrerebbero 2,5 miliardi, che si andrebbero a sommare alle risorse recuperabili grazie alla lotta all’evasione fiscale, alla tassa sulle transazioni finanziarie, ma anche alla legalizzazione della cannabis, che secondo una stima prudenziale produrebbe 700 milioni di entrate.

Anche sul versante della spesa le proposte di Sbilanciamoci! hanno un’impostazione completamente diversa rispetto a quella del governo. Per il rafforzamento degli Enti Locali si prevedono 3 miliardi, mentre 5,5 andrebbero per le politiche industriali per la transizione ecologica. Al reddito di cittadinanza la campagna assegna 3,1 miliardi di euro, mentre 6,2 miliardi andrebbero a scuola e università, a cui si sommerebbero altri 2,4 miliardi per ricerca e innovazione.
Sono 1,7 i miliardi che Sbilanciamoci destinerebbe ad ambiente e sviluppo sostenibile, mentre il capitolo di welfare, casa, immigrazione e diritti si aggiudicherebbe 4,8 miliardi. Alla salute 990 milioni di euro, al servizio civile 150 milioni e 640 milioni alla cooperazione allo sviluppo.

«Sono tutte proposte che vanno nella direzione di un modello sviluppo nuovo, diverso, che risponda ai bisogni delle persone – conclude Marcon – Noi pensiamo che occorra abbandonare definitivamente le politiche neoliberiste degli ultimi 30-40 anni e occorra rimettere al centro le politiche pubbliche e il ruolo dello Stato, con suoi investimenti».
Proprio le politiche neoliberiste hanno significato riduzione della spesa pubblica, taglio di servizi, precarietà del lavoro e impoverimento della popolazione. La rotta indicata da Sbilanciamoci! è quella opposta.

ASCOLTA LE PAROLE DI GIULIO MARCON: