Ha fatto tappa a Bologna la carovana “Marocco a tutto gas”, che grazie ad un progetto di Sopra i ponti promuove l’economia sociale e lo scambio culturale. Attraverso il turismo responsabile e relazioni con gruppi di acquisto solidale, tra cui Camilla – emporio di comunità, si punta a sviluppare il commercio di piccole cooperative di produttori biologici marocchini. Le donne protagoniste delle produzioni.

Marocco a Tutto Gas: l’iniziativa del turismo responsabile

Ma quali villaggi turistici, ma quali resort! C’è un altro modo per visitare e conoscere il Marocco ed è possibile grazie ad un circuito di piccole cooperative di produttori biologici marocchini, insieme all’agenzia Viaggi e Miraggi e al decisivo contributo dell’associazione bolognese Sopra i Ponti.
A promuovere questa opportunità, che è anche un vero e proprio sistema di economia sociale, è la carovana “Marocco a tutto gas“, che ha fatto tappa anche a Bologna, dopo aver visitato diverse città italiane.

A comporre la carovana, oltre ad attivisti di Sopra i Ponti, sono lavoratrici e lavoratori della cooperativa Asdikae Bila Houdoud,  “Amici senza frontiere” in italiano, che sono giunti nel nostro Paese per tessere relazioni e presentare l’idea che unisce due settori produttivi diversi in un’abbinata virtuosa: il turismo responsabile e la produzione agricola ed artigianale di piccole cooperative.
Per quanto riguarda quest’ultimo punto, il viaggio in Italia ha l’obiettivo di portare i prodotti marocchini – tra cui Argan, cous cous, zenzero e olive – nei gruppi di acquisto solidale, come ci ha spiegato Consuelo Paris.
A Bologna, un punto di contatto è rappresentato da Camilla , l’emporio di comunità nato su iniziativa di Alchemilla Gas.

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La carovana è solo una delle azioni del progetto “Doppia presenza“, che già dal nome testimonia una stretta relazione tra Italia e Marocco. Sono i cittadini marocchini residenti in Italia, infatti, ad aver immaginato come poter contribuire all’economia e allo sviluppo del Paese d’origine. Una relazione che, come spiega Toufik ElAzrak ha già una sua storia.
“Nel 2008 abbiamo portato in Marocco due autobus italiani dismessi – racconta l’attivista – che erano molto utili soprattutto nelle zone desertiche del sud”.

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Sempre all’interno del progetto è prevista la realizzazione in Marocco di due “Vetrine delle eccellenze“, spazi che servono a promuovere i prodotti locali delle piccole cooperative, facilitandone la commercializzazione e facendoli scoprire anche ai turisti.
A seguire questa parte del progetto è Hajar Echote, una ventenne di origini berbere che dirige la cooperativa Izourane, inserita nel circuito creato da Sopra i Ponti e Amici senza frontiere.

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In tutto questo cosa c’entra il turismo? Ce lo racconta Ismail El Mansor accompagnatore e mediatore culturale, che grazie alla collaborazione con l’agenzia Viaggi e Miraggi guida i visitatori alla scoperta del Marocco autentico, attraverso forme di turismo responsabile.
“Invece che soggiornare in grandi catene di hotel – spiega Ismail – le persone trovano ospitalità in famiglie del luogo dove, grazie al confronto e alle relazioni, possono conoscere in profondità la cultura locale. Ad esempio come si prepara il tajine”.

Tenersi fuori dai grandi circuiti turistici permette sopratutto una miglior distribuzione della ricchezza, dal momento che i soldi portati dai turisti finiscono alla comunità e servono al suo sviluppo.
A chiudere il cerchio di questo progetto ci pensano gli itinerari turistici che, oltre a fare tappa nelle località più suggestive del Marocco, portano i visitatori a conoscere il lavoro delle piccole cooperative e i loro prodotti.

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Ad aggiungere ulteriore valore al progetto è la composizione della forza lavoro delle cooperative, che vede una presenza femminile significativa.
In questo modo le donne possono costruirsi percorsi di autonomia economica ed emancipazione in un Paese dove tradizionalmente è l’uomo a lavorare.
Tutto il circuito del progetto trova una sua presentazione in quattro lingue sul sito www.marocnatureculture.org