Dopo pochi mesi dalla decisione di Coop Alleanza 3.0 di abbandonare l’Ex Officina Minganti, il centro commerciale della Bolognina, anche la palestra Virgin Active ha annunciato la chiusura per il 31 luglio. La proprietà ha investito 10 milioni di euro per un rilancio, ma frequentatori e cittadini sono preoccupati che diventi l’ennesima cattedrale nel deserto.

A 12 anni dalla loro riapertura nelle vesti di centro commerciale, le Ex Officine Minganti della Bolognina stanno vivendo un progressivo ed ormai definitivo abbandono da parte delle attività commerciali che fin ora hanno avuto sede lì. Già durante i mesi invernali, Coop Alleanza 3.0 aveva annunciato la chiusura  del suo punto vendita all’interno delle Minganti per il 3 marzo. Siamo giunti ora allo stesso epilogo per il centro fitness della società Virgin Active. Il 31 luglio sarà l’ultimo giorno di effettiva attività della palestra, che lascerà orfani non tanto i dipendenti, a cui è stato garantito il ricollocamento temporaneo nella sede di Casalecchio ed in attesa dell’apertura di un nuovo punto in pieno centro storico, quanto i circa 4mila utenti.

Una decisione che ha preso alla sprovvista gli stessi frequentatori, come Simona Vescogni: “è stato un provvedimento improvviso: nel giro di due mesi dalla chiusura del supermercato Coop, la Virgin Active ha affisso cartelli in cui si avvisava la clientela della futura chiusura della palestra e sono iniziate ad arrivare le email ai dipendenti”. Non sono nemmeno chiare le reali cause di una simile risoluzione. Se per Coop la causa scatenante erano stati gli alti costi, nel comunicato della palestra si legge che “l’attuale situazione del centro commerciale rende impossibile offrire un’esperienza in linea con gli standard”. Un abbandono che ne genera altri fino alla definitiva chiusura di tutte le attività.

Eppure la proprietà, la Investire sgr, aveva presentato un piano di riqualificazione da 10 milioni di euro, come aveva ribadito il presidente del Quartiere Daniele Ara qualche giorno fa. Soldi spesi per l’adeguamento sismico ed energetico, ma che evidentemente non sono bastati a rassicurare le ultime attività rimaste. E il piano di rilancio rimane un’incognita.
Con la definitiva chiusura del centro commerciale il timore dei residenti e degli attuali frequentatori della palestra è che le ex Minganti diventino l’ennesimo caso di abbandono edilizio, in una zona,
che, al contrario, sta vivendo una fase di forte rivalutazione.

Marta Campa

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