Una delle pagine più buie della nostra storia repubblicana, ricostruita in uno spettacolo teatrale con la regia di Cesar Brie, da un testo di Roberto Scarbetti: l’omicidio di Fausto e Iaio, due giovani milanesi vicini al Centro Sociale Leoncavallo.
Si tratta di un “percorso per capire che cosa sono stati gli anni ’70. Anni da un lato vivissimi, dall’altro anni in cui è finita la possibilità di cambiare da dentro una realtà come quella italiana che poi è diventata quella che conosciamo bene.” dichiara Cesar Brie, regista dello spettacolo che sarà messo in scena il 13 e il 14 dicembre, alle 21.00, al teatro Pubblico di Casalecchio di Reno.
La vicenda trattata è quella dell’omicidio (il caso fu archiviato) di due giovani vicini al centro sociale Leoncavallo, uccisi a colpi di pistola il 18 marzo del 1978 a Milano.
“Erano due ragazzi di diciotto anni. Uno di loro si occupava di controinformazione sulla droga nel suo quartiere. Aveva un incarico marginale, in quel libro bianco che si cercava di fare all’epoca al Leoncavallo, sul rapporto tra droga, malavita e destra eversiva. Dovevano informarsi su quante siringhe si vendevano in farmacia e quante, di queste, insieme a medicinali da assumere per via endovenosa. Lo scarto era probabilmente destinato alla droga” spiega il regista.
“In realtà Fausto -spiega Brie- fu scelto molto probabilmente come vittima dale bande nere per saldare i conti con quello che era successo a Roma.
Sono state seguite tre piste: quella della droga, quella delle Br e quella della destra eversiva che fa una vendetta trasversale. Ci sono indizi gravissimi a carico di tre persone della destra romana, ma non ci sono prove, per cui il caso fu archiviato”