C’era una volta un tenore che, nel corso della sua attività, si rese conto che, per il solo fatto che uno aprisse la bocca per cantare, toglieva attenzione ai bravissimi strumentisti che lo accompagnavano. E questa piccola ingiustizia non era tanto piccola, spesso diventava sproporzionata. Si accorse altresì che il mondo della musica proliferava di concorsi per cantanti, mentre scarseggiavano quelli per gli strumentisti. Nel contempo, partecipando ricorrentemente alle audizioni attraverso le quali vengono assegnati le parti canore nelle opere liriche, ha ben sperimentato su di sé gli effetti della pressione psicologica di trovarsi costantemente sotto esame, nel mondo dell’arte performativa.

Cristiano Cremonini (il tenore di questo incipit in forma di favoletta) maturò così l’idea di destinare una significativa iniziativa ai ragazzi che studiano per provare a fare i musicisti. E nel 2015 vide la luce il Premio Giuseppe Alberghini, istituito dall’Unione Reno Galliera con lo scopo di promuovere – e sostenere – i giovani talenti della musica strumentale. Successivamente, il Premio è stato allargato anche alle performance canore. Quest’anno si è giunti alla VII edizione, con sette sezioni dedicate agli strumenti, con le sezioni di musica vocale e composizione, e con attenzione anche a musica folk e jazz e a tutto il repertorio operistico (fino al 2021 la parte vocale era destinata solo a musica da camera). Insomma, è un Premio che piano piano si è allargato a comprendere sempre più branchie delle performance musicali. Con lo sfondo della territorialità, che può essere anche di passaggio: il concorso è orientato infatti a valorizzare i talenti che si trovano in Emilia-Romagna, se pur non ivi residenti. Fino allo scorso anno, le province interessate erano solo Bologna, Modena e Ferrara. Potete ascoltare nell’audio dell’intervista in calce all’articolo come Cristiano Cremonini (che divide con Filippo Mazzoli la direzione artistica del Premio) non voglia rinunciare a questa “regionalità” anche per le future edizioni.

Il 23 ottobre concerto-esibizione dei giovani talenti delle precedenti edizioni del Premio

Ovviamente tutto ciò è possibile grazie a una fitta e virtuosa rete di partner, che convergono nell’intento di fornire ai ragazzi un’eccezionale opportunità di proporsi, misurarsi, crescere, e infine inserirsi nel mondo della musica a livello professionale. Ai nostri microfoni, il Maestro Valentino Corvino ha ben spiegato questo percorso, che intende innanzitutto fare in modo che il ragazzo acquisisca consapevolezza del proprio livello di preparazione e di capacità. Non si tratta solo di essere esaminati e giudicati, ma di essere presi per mano per meglio individuare le proprie peculiarità, attraverso un percorso di crescita e di scambio.

Il Premio Alberghini è un unicum su tutta la Regione, con quasi 1500 giovani iscritti dal 2015 ad oggi. E’ intitolato a Giuseppe Alberghini, eccellenza emiliana della prima metà del Novecento: nativo di Pieve di Cento, divenne primo violoncello del teatro Metropolitan di New York e dell’Auditorium di Chicago. Per avere tutti i dettagli del Regolamento del Premio consultare il sito dell’Unione Reno Galliera.

Da segnalare anche che domenica 23 ottobre alle ore 11, al Foyer Respighi del Teatro Comunale di Bologna, ci sarà un concerto-esibizione di alcuni vincitori delle edizioni precedenti del Premio. Il repertorio è assolutamente pregevole e poco frequentato, in quanto i ragazzi si sono buttati su musiche del Novecento. Per indicazioni sul programma rimandiamo al sito del TCBO.

Sergio Fanti

ASCOLTA L’INTERVISTA AL MAESTRO VALENTINO CORVINO:

ASCOLTA L’INTERVISTA AL DIRETTORE ARTISTICO CRISTIANO CREMONINI: