La storia è stata raccontata ieri da Radio Popolare, ma un messaggio audio del diretto interessato sta circolando su Whatsapp oltre i confini del luogo in cui il fatto è accaduto, Desio, in provincia di Monza e Brianza.
L’educatore ed apicoltore Marco Borella stava tenendo il suo banchetto in cui vende miele al mercato rionale quando sono arrivati i carabinieri e lo hanno multato per 430 euro. La ragione? Esponeva uno striscione con la scritta “Stop bombing Gaza – Stop genocide“.

Chiede la fine dei bombardamenti e del genocidio a Gaza: multa per propaganda non autorizzata

«Quello che è successo è molto grave – racconta Borella nel messaggio – Il mio striscione non offendeva nessuno, non incitava all’odio di nessun tipo, razziale, di genere, religioso o culturale».
L’apicoltore stesso spiega che lo striscione campeggia sul suo banchetto da ormai due mesi, ma evidentemente a qualcuno ieri non è piaciuto, tanto da chiamare i carabinieri.
I militari, intervenuti sul posto, prima hanno chiesto all’apicoltore di rimuovere lo striscione e, di fronte al suo rifiuto, si sono rivolti ai superiori prima di redigere un verbale per “propaganda non autorizzata” del valore di 430 euro.

«È una repressione del dissenso ed è un modo per mettere in silenzio chi chiede la fine di questa guerra oscena e disumana», commenta ancora Borella.
Tutto ciò avviene prima ancora che il famigerato ddl 1660, il cosiddetto Decreto Sicurezza, sia stato approvato in via definitiva. In questi mesi si sono moltiplicate le iniziative contro il provvedimento che avrebbe conseguenze gravissime per la manifestazione del dissenso, introducendo tantissimi nuovi reati e inasprendo le pene per altri ancora.

Non è la prima volta che messaggi di pace incorrono nella repressione in Italia. È già successo, sempre con un governo di destra, quando a Palazzo Chigi c’era Silvio Berlusconi.
Era il 2003 quando, in modo altrettanto zelante, i carabinieri si presentarono a casa di molti dei cittadini che avevano esposto la bandiera della pace dalle proprie finestre e dai propri balconi contro un altro conflitto che insanguinava sempre il Medio Oriente.

ASCOLTA LE PAROLE DI MARCO BORELLA: