Alcuni articoli di stampa l’hanno raccontata come una conta per dare vita ad una lista civica contro l’Amministrazione Lepore, ma i diretti interessati rifiutano la definizione e, anzi, la considerano «un modo per depotenziarci e per distruggere il movimento che sta nascendo». L’assemblea dei comitati contro la speculazione che si è ritrovata domenica al giardino San Leonardo, centro di una battaglia contro il progetto del Comune con la Johns Hopkins University, invece, voleva mandare un altro messaggio alla giunta: «Vogliamo dire all’Amministrazione che esiste un’opposizione e che deve ascoltare i cittadini a prescindere dall’esistenza di una lista elettorale», osserva ai nostri microfoni Sara del comitato Giardino San Leonardo.

I comitati contro la speculazione a Bologna hanno cominciato un percorso comune

All’incontro di domenica erano presenti tutte le principali vertenze cittadine. Oltre agli attivisti che facevano gli “onori di casa”, era presente il Comitato Besta, che dopo aver vinto la battaglia contro la realizzazione di un nuovo edificio scolastico nel parco Don Bosco che avrebbe comportato l’abbattimento di decine di alberi, ora continua a lottare per il recupero del vecchio edificio e per il suo utilizzo come scuola. Ma c’erano anche gli attivisti del Comitato Bertalia-Lazzaretto, che si oppone al “biodistretto” che porterebbe cemento sull’ex cava rinaturalizzata non lontano dall’ospedale Maggiore e dalla Pescarola. E c’era anche Villa Paradiso, la cui battaglia non ha assunto toni ecologisti, ma ritiene che il mancato rinnovo della convenzione per la gestione della casa di quartiere al Savena sia lesiva dei principi democratici.

«Siamo riusciti a radunare tutte quelle realtà del territorio che hanno istanze da proporre e da far conoscere – sintetizza Sara – e che sono tutte nella stessa situazione con l’Amministrazione comunale, che finge di fare percorsi partecipati e di dare spazio e voce ai cittadini, ma in realtà ignora tutto quello che viene dalla cittadinanza».
L’incontro di domenica, quindi, rappresenta un primo passo per definire gli obiettivi comuni, a partire da un coordinamento delle lotte dei diversi comitati che hanno tratti simili. «Sono tutti comitati che sono nati per reagire alla speculazione – sottolinea l’attivista – e che vengono costantemente ridotti dall’informazione a movimenti ecologisti. Il movimento ecologista nasce nel momento in cui c’è un atto di aggressione al territorio, quindi un atto di speculazione».

Tra i comitati presenti, alcuni hanno già vinto una prima battaglia, poiché l’Amministrazione è tornata sui suoi passi. Quali sono le ragioni? «Noi abbiamo vinto perché diverse realtà si sono unite, superando anche le grandi differenze che c’erano a separarle – osserva Sara – è un modello da replicare ovunque».
La mobilitazione, però, continua perché la sensazione dei comitati è che le partite non siano concluse. Ad esempio per il giardino San Leonardo, la paura è che, nonostante il ritiro del progetto di riqualificazione con l’università privata, ci siano ancora in ballo questioni, come quella che riguarda le case Acer a ridosso dello spazio.

Dopo il primo incontro, quindi, i comitati hanno intenzioni di organizzarne altri, allo scopo di decidere gli obiettivi comuni. Appuntamenti di massima ci sono già per il prossimo week end, ma uno dei problemi che i gruppi di cittadini incontrano è quello degli spazi pubblici.
«Noi siamo sempre ospiti di qualcuno – conclude l’attivista – perché la sottrazione degli spazi non riguarda solo il vivere quotidiano, ma anche una sottrazione di spazi democratici, che invece vengono assegnati alle associazioni amiche di questa Amministrazione e obbedienti».

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