Va avanti da diversi mesi lo scontro fra Amministrazione Lepore e Comitato Besta: nonostante più di tremila firme, una manifestazione nel Parco Don Bosco lo scorso ottobre e più presidi, la giunta tira dritto sul progetto di riqualificazione del plesso scolastico, un progetto che prevede l’abbattimento dell’attuale edificio e il taglio di alcune decine di alberi all’interno del Parco Don Bosco. Un progetto urbanistico inviso a cittadini, insegnanti e genitori delle Scuole Besta, che propongono in alternativa la ristrutturazione dell’edificio esistente. Ipotesi che sarebbe più economica, dal momento che il progetto comunale ha un costo di 18 milioni di euro.
Il Comitato Besta ha indetto una manifestazione in piazza Spadolini questo sabato, 16 dicembre, per «farsi ascoltare» e opporsi all’ennesimo consumo di suolo nella nostra città.

Scuole Besta, il comitato contro il progetto del Comune: «Non è sostenibile»

Le Scuole Besta necessitano di una ristrutturazione per l’usura del tempo e i necessari aggiornamenti antisismici, così come per la scarsa efficienza energetica dell’edificio: proprio su quest’ultimo punto il sindaco Matteo Lepore si è mostrato irremovibile: è necessario ricostruire il plesso per una miglior efficienza dal punto di vista energetico, per poter affrontare meglio le sfide imposte dal riscaldamento globale.
Un approccio, quello della Giunta, che, secondo il Comitato, richiama ad una visione distorta della sostenibilità ambientale. «Abbiamo un documento del Wwf che spiega come quando si cantierizza un terreno così grande, si smuove una mole di terreno enorme che ha fatto da cassaforte per un sacco di Co2 che viene rilasciata nell’ambiente – spiega ai nostri microfoni Daniela Rocca del comitato – Non solo gli alberi, ma anche il suolo fa da catalizzatore per l’anidride carbonica. Il bilancio ambientale quindi cambia parecchio».

«Senza contare che la cantierizzazione e lo smaltimento dell’edificio esistente – continua Rocca – Sono carichi sull’ambiente che il Comune non tiene in conto, come se la scuola fosse un fungo: un giorno non c’è e il giorno dopo c’è. L’edificio più verde è quello che è già in piedi, si ristruttura quello che c’è poiché costruire di nuovi è sempre una perdita ambientale».

Nel braccio di ferro con l’Amministrazione, nuova speranza è stata data al comitato dall’intervento della Soprintendenza ai Beni Culturali, che ha avviato la procedura per il riconoscimento del carattere artistico dell’attuale plesso, iter che potrebbe fermare la demolizione dell’edificio e spingere a una riconsiderazione del progetto. Iter che è stato approvato per le scuole Guercino del quartiere Savena, scuole derivanti dallo stesso progetto architettonico che il Comune ha recentemente ristrutturato in soli 6 mesi, con un investimento di 3 milioni di euro.

La manifestazione e il “caso” della compilazione per i fondi del PNRR

Il Comitato pone poi l’attenzione sul DNSH (acronimo inglese che sta per Do not significant harm), documento la cui compilazione corretta è necessaria per poter fruire dei fondi del Pnrr. È necessario che ogni nuovo progetto edilizio, che comporta costruzioni ex novo, non arrechi un danno significativo al territorio. Secondo il comitato, il Comune non ha compilato questa scheda, bensì quella relativa alle ristrutturazioni. Quindi, se venisse impugnata la domanda, la Giunta potrebbe andare incontro al blocco dell’erogazione dei fondi, e quindi dei lavori», continua Rocca.

«La manifestazione di sabato partirà alle 10.30 da Piazza Spadolini, e si muoverà nel quartiere passando per via dell’Artigiano e via della Repubblica, per poi arrivare al parco delle Scuole Besta – ha spiegato Roberto Panzacchi, sempre del comitato – Faremo un corteo rumoroso e colorato, a cui parteciperà sì il quartiere, che soffre della pressione imminente dei lavori, ma ci immaginiamo che possa diventare una serie di eventi per la città, laddove c’è bisogno e diventare una rete di tutti i Comitati che hanno a cuore questi temi». Dal comitato chiariscono anche un aspetto, a scanso di equivoci: «Sarà una manifestazione alla quale non parteciperanno partiti; avrà forte carattere politico, ma non partitico».

ASCOLTA L’INTERVISTA A ROBERTO PANZACCHI E DANIELA ROCCA:

Pietro Rossi