Vecchia Orsa è un’attività di produzione di birra artigianale e fondata sull’idea di una società inclusiva. Infatti, persone con disabilità prendono parte a tutta la filiera produttiva valorizzando ogni prodotto Vecchia Orsa.

Le origini

La produzione è iniziata a Crevalcore in un casolare di campagna che si chiamava Orsetta Vecchia, nel 2007, quando l’idea d’impresa sociale ha incontrato la passione per la birra di un ex studente di sociologia Enrico Govoni, oggi mastro birraio di Vecchia Orsa. La cucina era la sala cotta, il soggiorno la zona imbottigliamento e lo sgabuzzino la cella dove rifermentare la birra. Il terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna nel 2012 ha devastato l’intero impianto, ma con la stessa forza e passione hanno riavviato il birrificio a San Giovanni in Persiceto, dovè oggi.

Il progetto di partecipazione sociale al lavoro

Il birrificio è un progetto della cooperativa sociale Arca di Noè di Bologna che dal 2001 si occupa anche di inserimento lavorativo di persone con disabilità. Come afferma il responsabile comunicazione Michele Cattani di Arca di Noè, il progetto del birrificio è iniziato nel 2018 e si è stabilizzato nel 2019, quando la cooperativa ha acquistato la filiera. Dunque, Vecchia Orsa fin da subito si propone di offrire lavoro alle persone con disabilità, inizialmente con altre attività e poi con la produzione di birra. «È per questo che ci definiamo “birrificio sociale artigianale” perchè le persone con disabilità vengono coinvolte in tutte le fasi di produzione: dall’etichettatura,all’imbottigliamento fino allo stoccaggio. L’obiettivo ultimo è dare a queste persone un’occupazione dignitosa e la possibilità di autodeterminarsi.» ha detto Cattani. Per questo, si può dire che non si tratta di un semplice birrificio, ma di un progetto di integrazione e partecipazione sociale nel lavoro, il primo nato in Italia nel suo genere.

Vecchia Orsa, inoltre, ha lanciato quest’anno a settembre il Social Beer Festival: una serata dedicata all’interazione tra i birrai e i clienti, al fine di condividere come si svolge lavoro di produzione delle birre artigianali, quali sono i progetti sociali e i valori portanti che guidano l’attività del birrificio. Tutto questo accompagnato da piacevole musica e dalla possibilità di provare birre di diversi tipi, provenienti da varie realtà territoriali.

Ad oggi lo staff è composto da 8 dipendenti di cui 2 con disabilità. Il principio guida è quello della “scomposizione del lavoro”, ovvero quello assegnare le specifiche mansioni in base alla persona alle sue capacità e inclinazione personali. Quindi, non è la persona ad adattarsi al lavoro, ma il contrario: un’altra caratteristica unica di questo birrificio.

La scalata al successo del birrificio

Dopo una faticosa fase di consolidamento durata qualche anno per sistemare e mettere a regime la parte produttiva, gestionale e di vendita che ha coinciso nella parte finale con l’arrivo della pandemia, Vecchia Orsa ha iniziato un processo di investimento. Questo consiste nella riqualificazione dei locali in cui la birra viene prodotta e consumata in loco – Brewpub – e nuovi fermentatori per giungere alla massima capacità produttiva. Inoltre, mira anche a investire maggiormente sui punti vendita diretta (Brewpub e Fuori Orsa che stanno dando grandi soddisfazioni) e la diversificazione per favorire la vendita del prodotto. Quest’anno è stato anche installato un impianto fotovoltaico sul tetto del birrificio che produce la metà dell’energia necessaria alla produzione.

Tra il 2021 e il 2022 c’è stato un incremento del fatturato del 20%, e si confida che per il 2023 il trend positivo sia confermato considerato l’ampliamento della capacità produttiva dell’impianto.

Dove si può gustare la birra di Vecchia Orsa

La birra di Vecchia Orsa può essere bevuta in tutta Italia – ci sono rivendite anche in Sardegna e in Puglia – ma soprattutto a Bologna in cui ci sono molti locali nel centro storico, di cui uno in via Stalingrado chiamato Fuori Orsa DLF e uno in via delle Moline chiamato Fuori Orsa Moline, aperto a febbraio 2023. L’impegno dell’attività al progetto di partecipazione sociale al lavoro, non toglie nulla al successo del prodotto: c’è molta richiesta di birre di qualità, anche perchè i birrifici artigianali si stanno moltiplicando.

Al birrificio si produce birra non pastorizzata e rifermentata in bottiglia oltre alle gelatine di birra. Ci sono 13 stili di birra prodotta sia in bottiglia sia nei fusti per la distribuzione alla spina. La Vecchia Orsa propone anche un menù in cui la birra artigianale è la protagonista: Pane, piadine e tigelle che sono realizzate con le “trebbie”, ovvero il malto riutilizzato dopo la fermentazione della birra. Con questo ingrediente viene preparato un menù sfizioso che mette in tavola anche la sua idea di economia circolare.

Il locale di Vecchia Orsa, Fuori Orsa Moline in centro di Bologna è aperto tutti i giorni tranne lunedì:

  • da martedì a giovedì dalle 10 alle 24;
  • venerdì e sabato dalle 18 all’1;
  • domenica dalle 18 alle 23.
    • È possibile prenotare chiamando il numero di cellulare: 351 322 7575.

Eleonora Gualandi