50 e 34. Non sono i numeri della lotteria, ma due cifre importanti per la cultura hip hop e rap. Il primo, 50, è il numero degli anni che ha compiuto il genere musicale negli Stati Uniti. In questo contesto di celebrazioni globali, il documentario “Una vita all’assalto” rende omaggio agli Assalti Frontali, la band che per prima ha inciso un album rap in lingua italiana nel 1990, quindi ben 34 anni fa, quando in modo pionieristico cominciarono a fare rap politicizzato in Italia.

La vita di Militant A degli Assalti Frontali in un documentario

“Una vita all’assalto”, scritto e diretto da Paolo Fazzini e Francesco Principini, è stato presentato in anteprima al Biografilm di Bologna il 14 giugno nella sezione Art & Music. Il documentario offre un ritratto intimo e profondo di Luca Mascini, alias Militant A, leader degli Assalti Frontali. La narrazione intreccia la storia personale di Mascini con quella dell’Italia, in particolare con i movimenti di autonomia antagonista e studenteschi. Il documentario illustra come Militant A sia rimasto fedele ai propri ideali e alla sua passione per la musica, mantenendo viva la sua voglia di cambiare il mondo.

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Gli Assalti Frontali nascono nel 1990 dall’esperienza dell’Onda Rossa Posse, un collettivo musicale romano legato a Radio Onda Rossa. Il 15 giugno 1990, pubblicano “Batti il tuo tempo”, il primo brano rap cantato in italiano, che diventa l’inno di un movimento generazionale e fa esplodere il fenomeno delle “posse” in Italia. Nel 1992, esce “Terra di nessuno”, il loro primo album, autoprodotto e distribuito indipendentemente, segnando un momento cruciale per il rap italiano.
Saranno poi dieci gli album prodotti nella carriera, ma la loro attività ha visto anche l’organizzazione di concerti, la collaborazione con altri artisti e la creazione di una sala d’incisione presso il CSOA di Forte Prenestino chiamata Musica Forte.

Nei 34 anni di carriera gli Assalti Frontani non hanno mai abbandonato il loro impegno politico e sociale, rimanendo un faro per la cultura underground e il rap impegnato in Italia.
Nel documentario c’è spazio anche per una riflessione su come la cultura hip hop e il rap possano essere strumenti potenti di cambiamento sociale e politico. Esplorando le radici e l’evoluzione del gruppo, “Una vita all’assalto” offre uno sguardo prezioso su un pezzo importante della storia musicale e culturale italiana.
È lo stesso Militant A a presentare il film ai microfoni del nostro Pier Tosi.

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