Alcuni mesi fa vi abbiamo raccontato, attraverso la testimonianza di Laura Londrillo, delegata USB in Cidas, l’incredibile vicenda di alcune lavoratrici della cooperativa che sono state sospese dal lavoro per alcuni giorni, a causa della loro partecipazione attiva a un percorso di lotta sindacale, culminato con un’assemblea davanti a Palazzo D’Accursio e con la successiva proclamazione di uno sciopero. L’agitazione era nata da una richiesta di confronto dalle lavoratrici alla cooperativa Cidas in merito ad alcune criticità nei servizi, in particolare in quelli dell’accoglienza, richiesta non accolta, in quanto il sindacato che rappresentava le lavoratrici, USB, non veniva riconosciuto come interlocutore legittimo da parte dell’azienda. Siamo tornati su questa storia perché la troviamo particolarmente emblematica dello stato di salute in cui versano oggi le condizioni dei lavoratori del welfare, in particolare nella difficoltà di venire ascoltati e di veder riconosciuti i loro diritti, perfino i più elementari come quelli sindacali.

Questa storia, come tante altre simili, non ha avuto un lieto fine. Nel corso degli ultimi sei mesi, le lavoratrici con contratto in scadenza che hanno preso parte al percorso sindacale, sono state tutte lasciate a casa. Altre si sono dimesse come conseguenza dell’ormai inaccettabile, in termini di sopportabilità e dignità delle condizioni lavorative, in particolare nel settore dell’accoglienza, alcune proprio in seguito alla vicenda che vi stiamo raccontando. 

Anche questa volta ci racconta tutto Laura.