Nemmeno un semestre di vita rimarrà ancora a Bernard Herrmann (1911-1975), già pesantemente debilitato, alle ore 18 del 27 luglio 1975, quando terminò l’ultima pagina della partitura integrale delle musiche per il nuovo film di Brian De Palma (forse il più hitchcockiano dei registi delle successive generazioni e senz’altro, assieme a François Truffaut, fra i più ferventi estimatori dell’operato del maestro del brivido d’origine anglosassone), titolo provvisorio “Dejà vu” poi tramutato dapprima in “Double ransom” ed infine in “Obsession” (“Ossessione”).

Parecchi fattori determinarono l’estrema frequenza dei disturbi cardiaci di Herrmann, in parte ereditari, in parte dovuti al vizio del fumo protrattosi per lungo tempo, ma anche da un’ipertensione dovuta in larga misura, al suo carattere polemico, irascibile e collerico. Il suo già precario stato di salute subì un tracollo a partire dal ’71, appena sessantenne, tanto da dover richiedere una degenza ospedaliera nel corso dell’estate del ’74, facendolo apparire più vecchio d’almeno un decennio, come aspetto.

Eppure, nonostante ciò, continuava indefessamente ad essere impegnato in più progetti. Appena terminata la stesura della presente colonna sonora,  compiutasi nell’arco di 5 settimane, la registrò con la National Philarmonic Orchestra, alla Saint Giles Church a Cripplegate, il 5, 8 e 9 agosto (una selezione di brani uscirà in disco per la collana “Decca/Phase4”), sovraintendendo al missaggio finale a New York dal 17 agosto e tornando in Inghilterra il 30. Il 14 settembre revisionò un suo poema sinfonico per orchestra da camera, “Aubade” del ’33, reintitolandolo, conformemente alla sua primigenia ispirazione, “Silent Noon”. Il 2 ottobre, sempre con la National Philarmonic, alla Banking Assembly Hall di Londra, incise la partitura di “Psyco” (facendosi però sostituire in alcuni brani dal fido Laurie Johnson) per la Unicorn Records.

Inoltre, con la stessa formazione, un mese prima, aveva già inciso alla Kingsway Hall, l’antologia “Bernard Herrmann Conducts Great British Film Music”, ancora per la Decca/Phase4 (il sottoscritto, per la cronaca, possiede ambedue questi ultimi dischi). Dopodichè ci sarà, 4 giorni dopo, purtroppo, il lavoro che costituirà il suo congedo definitivo, ovvero la sua ultima colonna sonora, per “Taxi Driver” di Martin Scorsese, altro regista della nuova ondata. Farà giusto in tempo a registrarla in studio quasi tutta, salvo pochi brani, il 23 dicembre, prima di morire alle prime ore del giorno successivo, durante il sonno, probabilmente per un infarto.

Ed il bello è che, a riprova del suo spirito indomito fino all’ultimo, molto altro ancora bolliva in pentola, fra revisioni, nuove composizioni da concerto, persino almeno un’altro paio di colonne sonore, un’altra opera lirica ed alcune incisioni discografiche in cantiere. Tanto più che, dopo essere stato progressivamente sottostimato dalla Hollywood degli anni ’60, si era visto decisamente rivalutato e guardato giustamente con profondo rispetto da questa nuova generazione di cineasti, che lo vedeva come uno dei pilastri dell’epoca d’oro del cinema, la cui influenza stilistica si protrae tutt’ora.

Con una trama dichiaratamente debitrice di “Vertigo” (’58), fra i vertici assoluti del binomio Hitchcock/Herrmann, “Obsession”, seconda collaborazione dopo “Sisters” con De Palma, non poteva non costituire decisamente pane per i denti per il musicista statunitense, il quale, in una notevolissima partitura che a sua volta riecheggia quella creata per il suo celeberrimo antecedente, utilizza oltre all’organo ed all’orchestra, anche un coro femminile senza parole, sull’evidente esempio di “Sirènes”, ultimo dei Trois Nocturnes del 1899, di Claude Debussy, unico della triade ad impiegare un coro femminile, oltre all’orchestra, brano apprezzato pure dallo stesso Hitchcock. In questa colonna sonora, vi è anche la citazione dell’arcinoto tema duecentesco del “Dies Irae”, nel brano “The cemetery”.

Oggetto della puntata in onda alla mezzanotte di giovedì 22 aprile, è l’incisione della partitura originale ed integrale di “Obsession”, nella ricostruzione di Christopher Husted, ampliando, per volere del produttore discografico, James Fitzpatrick, l’organico orchestrale rispetto alle origini e ridisponendolo in fase di registrazione, in maniera da enfatizzare i particolari effetti sonori voluti dall’autore, incisione effettuata nel novembre 2014 (ed uscita l’anno dopo) agli Smecky Music Studios, dal Coro (diretto da Miriam Nemcova) e dall’Orchestra Filarmonica della Città di Praga (primo violino Lucie Svehlova), diretti da Nic Raine, con Emanuel Wittek all’organo della Chiesa di Sant’Ignazio, a Praga, per la Tadlow Music Ltd.

“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24, in streaming ed in fm 103.1 mhz.

—- Gabriele Evangelista —-