La Regione Emilia-Romagna ha presentato il nuovo piano di ammodernamento della rete ferroviaria regionale, messo in campo dalla giunta in collaborazione con Fer (Ferrovie Emilia-Romagna): l’intervento consterà di 325 milioni di euro di fondi, suddivisi su tre importanti aspetti, la sostenibilità ambientale, la sicurezza e la ricucitura urbana. Ma allo studio c’è anche l’utilizzo dell’idrogeno, anche se su questo le notizie si avranno più avanti.

In cosa consiste il piano regionale per l’ammodernamento delle linee ferroviarie

Il piano, presentato dall’assessore alla mobilità Andrea Corsini, dal presidente di Regione Stefano Bonaccini, dall’amministratore unico di Fer Davide Cetti e dal direttore generale di Fer Stefano Masola, interesserà 350 chilometri di linee ferroviarie regionali, cinque province e nove linee. Il progetto si svilupperà in quattro anni, investitirà i fondi negli aspetti di cui abbiamo fatto accenno, e a cui si aggiungeranno 750 milioni sull’ammodernamento del parco treni, che saranno interessati dal progetto di digitalizzazione in cui è già coinvolto il trasporto pubblico locale su gomma.

Per quanto concerne la sostenibilità ambientale il piano ferroviario terrà conto del Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto dalla regione: si lavorerà all’elettrificazione delle linee, già in corso su quelle reggiane e che terminerà nel 2022, per poi proseguire su quelle parmensi; della suddetta somma saranno dedicati alla transizione ecologica in toto 81 milioni.
Sotto l’aspetto della sicurezza, a cui saranno dedicati 119 milioni, si procederà per la soppressione di diversi passaggi a livello e per il completamento del sistema di controllo marcia treno, limitando al minimo gli incidenti dettati da errore umano, e i relativi aggiornamenti degli impianti di segnalamento ferroviario.

Infine, per la ricucitura urbana, che interesserà fondi per 125 milioni, si procederà con l’interramento di intere linee ferroviarie, già in corso a Ferrara, per quanto riguarda le tratte di collegamento con Ravenna e con Codigoro e il cui termine dei lavori dovrebbe arrivare entro il 2023. L’altro intervento interesserà invece il prolungamento della tratta urbana Bologna-Portomaggiore, di cui si prevede la chiusura del cantiere per il 2024.
«Questo progetto sarà fondamentale per la ripresa economica e per l’occupazione dell’Emilia-Romagna» ha precisato l’assessore Corsini; Bonaccini invece ritorna sul Patto per il Lavoro e per il Clima, affermando che la regione «intende garantire il diritto alla mobilità dei cittadini scegliendo la sostenibilità del trasporto pubblico locale. La promozione deve passare anche attraverso l’ammodernamento delle infrastrutture, che siano adeguate e sicure».

Considerando che 45 milioni di cittadini hanno usufruito dei trasporti regionali anche durante la pandemia, l’operazione condotta dalla giunta è da considerarsi quanto mai necessaria. «Gli investimenti presentati oggi dimostrano ancora una volta l’impegno della Regione per il trasporto pubblico locale» ribadisce ancora una volta Corsini, sottolineando la virtuosità dell’Emilia-Romagna nella proposta del proprio servizio pubblico.

Luca Meneghini

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