Tratto da un romanzo di Giuseppe Berto, il film del 1961 “Il Brigante” (titolo negli Stati Uniti: “Italian Brigands”), prodotto dalla Cineriz su soggetto, sceneggiatura e regia di Renato Castellani, fotografia di Armando Nannuzzi, montaggio di Jolanda Benvenuti, è interpretato da Adelmo Di Fraia, Francesco Seminario, Serena Vergano, Mario Ferard, Anna Filippini, Giovanni Basile, Renato Terra ed altri attori non professionisti, dando alla pellicola, girata in bianco e nero, un tocco decisamente neoralistico. Questo titolo venne presentato alla XII Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dello stesso anno, con la colonna sonora firmata da Nino Rota.

“Il Brigante” è un film di grande interesse, non soltanto perché rappresenta una summa dell’intera filmografia di Renato Castellani e perché è effettivamente uno dei suoi film migliori, ma anche perché è caratterizzato da una colonna musicale nella quale Rota fa grande uso di temi tratti dal folklore meridionale (come, un anno prima, aveva fatto per “Rocco e i suoi fratelli”).

Da questo punto di vista, Rota ci dà una misura incontrovertibile della sua conoscenza e dimestichezza nei confronti di un mondo musicale ancestrale (filtrato anche attraverso veri e propri studi di etnomusicologia, di cui era ferratissimo ed estremamente documentato) ricco di temi e di canzoni che, sicuramente, agivano nel musicista come ‘memoria del sangue’: se non altro, per i lunghi anni trascorsi a Torre a Mare.

Dalla colonna sonora di “Il Brigante” (dal ‘tema di Michele’ al ‘tema di Pataro’; dal ‘tema di Miliella’ a ‘Echi dei canti di Calabria’, fino alla canzone ‘Mmazzato a tradimento’) si potrebbe trarre una ‘suite sinfonica’ delle più belle musiche di Rota desunte dal folklore del Meridione e che assumono, nel film, un fondamentale ruolo narrativo e impressionisticamente descrittivo. …

… Contro il Potere, la ‘Nndrangheta, la Mafia, la Camorra, Rota scriverà molte canzoni sullo stile popolare del folklore meridionale. … Tra tutte queste canzoni, la più celebre è senz’altro ‘Mmazzato a tradimento’ da “Il Brigante”. Ancora oggi cantata nel Meridione, questa melodia è protagonista non solo di una tra le sequenze più emblematiche del film di Castellani, ma è diventata anche il simbolo di una volontà di riscatto dalle ingiustizie e dalle vessazioni dei potenti. Dicono, infatti, i versi:

#Fu lo iorno du Veneri Santu ca Pataru u’  ‘mmazzaru. / ‘Mmazzato a tradimento di guardie du campo. / Oh! Oh! / Ma lu sangue ca fu spiso, nun fu sangue spiso invano. / E chillo è sparso ‘o ventu dove si spande ‘o grano. / O Barone statte attento! / Statte accorto alla lezione! / Dopo lu Veneri Santu, c’è la Resurrezione!! / Oh! Oh!# (passi tratti dal libro di Pier Marco De Santi, “La Musica di Nino Rota”, Editori Laterza, prima edizione del luglio 1983, con prefazione di Federico Fellini).

Centodecima delle 138 colonne sonore composte in totale da Rota, questa musica, in onda nella puntata di giovedì 28 settembre, comprende nell’organico indicato nella partitura manoscritta orchestrale: 3 flauti, 2 sassofoni contralti, 2 sassofoni tenori, sassofono baritono, 3 basso tuba, 3 tromboni, batteria, pianoforte, violini primi e secondi, viole, violoncelli e contrabbassi. Registrata al Cinefonico Romano di Cinecittà, dall’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma, diretta da Franco Ferrara, questa colonna sonora, pubblicata in disco in Italia dalla CAM nel ’61, venne ristampata dalla statunitense CERBERUS nell’82. La presente riedizione è tratta da un cd pubblicato dalla francese RDM EDITIONS nel 2019, per 11 brani in totale. Disco nudo e crudo, nel senso che è totalmente privo del benché minimo apparato informativo, a parte l’elenco dei brani, la locandina ed un fotogramma del film, oltre alla riproduzione della copertina del disco originario, il che significa che la quasi totalità delle informazioni quivi riportate, le ho desunte dal libro succitato, poiché anche la rete si è rivelata alquanto avara al riguardo!

“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24, su Radio Città Fujiko, in streaming ed in fm 103.1 mhz.

—- Gabriele Evangelista —-