Tensione e attesa per la presentazione del nuovo governo tecnico che dovrebbe prendere le redini della situazione politica tunisina. Continuano intanto le proteste in piazza e gli scontri con le forze dell’ordine.

Verrà presentato oggi il nuovo governo tecnico dal premier in carica Hamadi Jelabi. Dopo l’omicidio di Choukri Belaid, la soluzione proposta da una fazione del partito alla maggioranza di governo non è stata appoggiata dalla maggior parte dei partiti.

Lo choc per la morte  di Choukri Bealid dello scorso 6 febbraio è ancora evidente nelle strade di Tunisi. Dopo le manifestazioni per i funerali dell’attivista e politico, diverse sono state le mobilitazioni. Molte hanno coinvolto le sedi di ambasciate e consolati francesi.

Diversi e condivisi tra la popolazione sono i sospetti che dietro all’omicidio di Belaid e all’instabilità politica che è ne seguita ci siano i servizi segreti francesi. “Armi e soldati per arrivare in Mali potrebbero passare non solo per l’Algeria ma anche per il nostro paese – dice Saber Yabouki, gionalista tunisino – Inoltre diversi sono gli accordi commerciali che legano Tunisia e Francia”.

Dopo la primavera araba ancora sembra lontana la strada per la democrazia tunisina, un paese che ancora oggi è preda degli interessi commerciali, militati e politici dell’Europa. Per questo l’attesa per il governo tecnico è trepidante: “Oggi potrebbero cambiare alcune prospettive per il nostro paese. Quello che sembra non cambierà è la mano occidentale che sembra tenere le fila della crisi politica che stiamo vivendo” conclude Yabouki.