Come ogni anno, anche per l’inverno 2022-2023 il Comune di Bologna, con i partner del privato sociale, predispone il Piano Freddo. L’insieme di servizi e posti letto per persone senza dimora per affrontare meglio la rigidità delle temperature partirà ufficialmente domani, ma la novità di quest’anno è rappresentata da una struttura dedicata ai working poors, cioè quelle persone che pur avendo un lavoro non riescono ad avere un’autonomia economica sufficiente per garantirsi un alloggio.

Piano Freddo, tra le persone senza dimora anche i working poors

Sarà la struttura di via Fantoni a Bologna quella dedicata ai working poors. E, vista la particolare tipologia di persone e le relative necessità, sarà uno spazio aperto anche di giorno, per consentire il riposo a chi lavora su turni notturni.
Complessivamente sono 238 i posti messi a disposizione per il ricovero notturno delle persone senza dimora, che si aggiungono a quelli dell’accoglienza ordinaria fino a raggiungere le 550 unità. Un piano che vede la collaborazione delle istituzioni pubbliche con quelle del privato sociale e le parrocchie.

«È un piano freddo comunitario – osserva l’assessore comunale al Welfare Luca Rizzo Nervo – Tutta la città può dare un contributo, anche i singoli cittadini. Per questo c’è anche un indirizzo e-mail, instrada@piazzagrande.it, a cui tutte le persone possono fare segnalazioni. È uno strumento molto utile per riuscire ad aiutare tutti gli operatori impegnati sul campo».
Rizzo Nervo sottolinea che il Piano Freddo è un momento in cui viene rafforzato un impegno che però dura tutto l’anno e, di volta in volta, è tarato sui bisogni espressi dalle persone senza dimora e cerca di andare loro incontro.

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