Dino Sarti, un nome e cognome che fino a metà anni ’80 era sinonimo di “Ferragosto in piazza”. E anche per vari anni successivi, quel giorno e quella piazza, mentre ospitavano altri eventi, risultavano orfani di quel brillante cantante bolognese che metteva in musica le mille sfaccettature dell’essere bolognesi. Poi – si sa come vanno le cose – spesso la prima preoccupazione di una nuova giunta comunale consiste nel fare tabula rasa di quanto fatto in precedenza. E così, dopo il flop dell’85 con “Quelli della notte” senza Arbore, Dino Sarti venne “ripristinato” per un ultimo atto nel 1986: il solito grande successo, ma non ci fu un seguito.

Di questo e d’altro si parlerà e si canterà, con Romano Treré e l’Associazione “Amici di Dino Sarti” martedì 30 novembre al “Bravo Caffè”. Si tratterà di uno spettacolo volto a far conoscere il Dino Sarti meno apparente, quel Dino Sarti che scrisse anche cose “serie” e che si cimentò in versioni dialettali molto riuscite di canzoni francesi di Brel e Aznavour. “Scoprirete un Dino Sarti molto diverso da come ve lo siete sempre immaginato”, racconta ai nostri microfoni Romano Treré.

Sul palco Romano Treré, Cristina Matta, Sergio Fanti, Andrea Albertazzi, Pierluigi Foschi e Giancarlo Gregori.

ASCOLTA L’INTERVISTA A ROMANO TRERE’