Dall’insediamento del governo Meloni, la comunità LGBTQIA+ è stata costantemente attaccata: prima con il blocco alle trascrizioni dei certificati di nascita per i bambini concepiti all’estero tramite la gestazione per altri (Gpa), poi con l’ispezione al Careggi su mandato del Ministero della Salute e l’istituzione di un tavolo tecnico che regolamentasse, passando per la psichiatrizzazione, i farmaci sospensori della pubertà delle persone trans, e infine con la proposta di legge Ravetto e la risoluzione Sasso, approvata a inizio settembre.
Il sit-in di protesta lanciato dal Cassero contro l’approvazione delle proposte di legge Ravetto e la risoluzione Sasso
L’obiettivo di entrambe, a firma Lega e Fratelli d’Italia con l’appoggio di Pro Vita, è fermare la fantomatica propaganda gender nelle scuole e difendere il diritto a un’infanzia libera dall’ipersessualizzazione operata dall’ideologia woke.
Di fatto l’ideologia gender non esiste, e ciò che intende proteggere questo divieto non è chiaro, ma la certezza è che non solo la vita delle persone LGBTQIA+ è adesso messa in discussione tra i banchi di scuola, ma anche il diritto a un’educazione sessuale e affettiva per gli studenti, alle studenti di tutti gli orientamenti e generi e a una formazione essenziale per i docenti e il settore scuola.
In protesta alle approvazioni di queste due risoluzioni la rete italiana Arcigay e Tocca a Noi hanno lanciato un invito a scendere in piazza, accolto a Bologna dal Cassero, che da ventidue anni ha la formazione all’affettività e alle differenze tra le attività cardine del circolo attraverso il Gruppo Scuola, che porta avanti laboratori nelle scuole e formazioni con gli insegnanti e tutto il settore. In risposta all’attacco del governo Meloni, il Cassero chiama mercoledì 25 settembre le cittadine e i cittadini a protestare in piazza del Nettuno alle 19 per un Sit-in intitolato “Scuola libera tutt3”.
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Irene Russo