Le scuole hanno pagato con le proprie finanze gli stipendi dei docenti, compito che spetta allo stato e rischiano di non vedere il risanamento di quei debiti. Il ministero dell’istruzione, infatti, invita le scuole a un condono tombale, mentre la Flc regionale ritiene necessario un monitoraggio analitico e un piano di rientro.
I debiti che il ministero dell’Istruzione ha con le sole scuole bolognesi ammonta a 1 milione e 300 mila euro, risalenti al periodo che va dal 2006 al 2010. Un’evoluzione arriva però da una lettera, inviata dallo stesso ministero, nella quale si chiede di cancellare questi crediti, definiti troppo vecchi, per usare le parole della Direzione generale per le risorse umane del ministero.
Le scuole anticiparono il pagamento degli stipendi dei supplenti utilizzando il fondo d’istituto, poichè lo Stato era in ritardo per l’accredito delle risorse necessarie. Nel corso degli anni il ministero non ha provveduto a risanare quei debiti e oggi invita le scuole ad annullarli.
Raffaella Morsia, della Flc-Cgil, definisce questa operazione inaccettabile, “per due ordini di ragioni: non si possono utilizzare i contributi dei genitori per pagare gli stipendi al personale, nè si possono usare i fondi per le attività aggiuntive degli insegnanti, perchè erano finalizzati e vincolati. E’ compito dello Stato pagare gli stipendi.”
Basti pensare, infatti, che i fondi d’istituto sono costituiti da contributi volontari degli alunni e dal fondo contrattuale del personale della scuola che doveva servire all’ampliamento dell’offerta formativa.
Le scuole, intanto, stanno respingendo quell’invito al mittente, dall’altra parte lo Stato ha inviato, dopo un incontro con la Flc- Cgil Emilia Romagna, somme irrisorie alle scuole senza rendere chiari i criteri. A questo proposito è emblematico il caso di due scuole, a Modena, che devono ancora terminare di pagare il fondo d’istituto del 2011. In questa situazione i docenti e il personale Ata rischiano di perdere il diritto alla retribuzione dopo cinque anni. E’ lecito, allora, chiedersi “come mai non sono arrivati i soldi a quelle scuole di Modena che dovevano finire di pagare il personale dal 2011?”
“Lo stato ha il dovere etico di onorare i debiti che fa non solo nei confronti dei privati, ma anche nei confronti della pubblica amministrazione, senza dimenticare che erano contributi dei genitori.”
La Flc chiede un monitoraggio analitico, scuola per scuola, dei fondi anticipati, affinchè lo Stato si renda conto di quali siano i bisogni effettivi delle scuole e ritiene necessario un piano di rientro certo e definitivo.
“Non può essere lo stato – aggiunge Morsia – a chiedere alle scuole un condono tombale su dei debiti che ha il dovere di onorare, poichè siamo in uno stato di diritto”
Questa lettera può essere considerata l’ultima operazione politica di uno stato che non solo non investe nell’istruzione, ma vi opera continui tagli. “E’ un invito a nascondere la polvere sotto al tappeto. Si vuole rappresentare una scuola che funziona, ma prima di parlare di buona scuola lo Stato dovrebbe pagare i debiti che ha con le scuole e dovrebbe investire, perchè non si può migliorare in un contesto di privazione di risorse.”
Alina Dambrosio