Sulla scia delle polemiche per l’inquinamento nella Terra dei Fuochi, Liana Barbati, capogruppo Idv in Regione, afferma che l’Emilia Romagna rischia di diventare la “Terra dei Fumi”. “A cosa serve la differenziata se bruciamo rifiuti di altre regioni?”. Il Tpo sabato ha bloccato l’inceneritore di Parma e annuncia nuove mobilitazioni.

No agli inceneritori: la protesta di IDV e Tpo

Sulla scia delle notizie sull’avvelenamento delle falde acquifere della Terra dei Fuochi in Campania, notizia che ha dato vita ad una manifestazione con 100mila partecipanti in piazza a Napoli sabato scorso, il tema dei rifiuti tiene banco anche in Emilia Romagna.
Gli obiettivi di partiti e centri sociali sono gli inceneritori (in particolare quello di Parma) e la possibilità che la nostra Regione bruci anche i rifiuti provenienti da altre zone d’Italia, come affermato dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.

Il Tpo, sabato scorso, ha partecipato alla mobilitazione che ha portato all’occupazione e al temporaneo blocco dell’inceneritore di Parma, nei giorni in cui la struttura sta diventando pienamente operativa. “Non è una questione leghista – spiega ai nostri microfoni Domenico Mucignat del centro sociale bolognese – Il punto è che quell’inceneritore non ha senso e andrebbe chiuso”.
L’Emilia Romagna, ricorda Mucignat, è l’unica che ospita ben 9 inceneritori e il centro sociale si interroga, quindi, su quale sia l’obiettivo di fondo del Piano dei Rifiuti regionale in discussione a Viale Aldo Moro e già costato la “testa” dell’assessore all’Ambiente Sabrina Freda.
“La mobilitazione proseguirà – annuncia l’attivista – Un prossimo appuntamento potrebbe riguardare il nuovo inceneritore di Rimini”. Una tappa di una campagna che lega con un filo rosso l’Emilia Romagna alla Campania e alla Val di Susa: “L’obiettivo è sempre quello di fermare la devastazione del territorio”.

“La nostra Regione rischia di diventare la ‘Terra dei Fumi’ – afferma invece la capogruppo regionale dell’Idv, Liana Barbati – Il parallelo con la Campania è forte, ma se il nostro territorio continuerà ad accogliere rifiuti provenienti da altre regioni, che senso ha fare la raccolta differenziata o le giornate senz’auto?”.
Per la consigliera il presidente Vasco Errani deve dire chiaramente quale modello vuole seguire, se quello di un piano di superamento delle discariche e degli inceneritori o un sistema che crea solamente profitti per le multiutility.
“L’assessore Freda fu destituita proprio perché era entrata in collisione con il presidente della Provincia di Modena – ricorda Barbati – per la possibilità di quella struttura di bruciare i rifiuti provenienti da altre regioni”.