La pandemia non c’entra direttamente, ma l’effetto non cambia: due ambulatori di medicina integrata dell’Ausl di Bologna a cui si rivolgevano le pazienti oncologiche per aiuti alle cure hanno chiuso i battenti da oltre quattro mesi e non ci sono certezze sulla loro riapertura.
Per questo, un gruppo di pazienti oncologiche, dopo aver tentato di avere certezze dalle autorità sanitarie e dall’assessorato regionale senza soddisfazione, hanno deciso di lanciare una petizione su Change.org.

La petizione delle pazienti oncologiche per gli ambulatori di agopuntura

«Erano due ambulatori a cui potevano rivolgersi le pazienti oncologiche per ricevere informazioni sull’alimentazione e lo stile di vita, ma potevano anche accedere gratuitamente ad un servizio di agopuntura fondamentale per coloro che devono affrontare la chemioterapia e la menopausa indotta dai farmaci somministrati», racconta ai nostri microfoni Giulia Gadaleta, una delle firmatarie della petizione.
Gli ambulatori facevano parte di un progetto regionale che si è chiuso quando la capofila del progetto è andata in pensione.

«La pensione era una cosa prevedibile – osserva Gadaleta – Prima abbiamo tentato di capire quale sarebbe stato il futuro di questi due ambulatori con varie lettere alla direzione sanitaria e all’assessore regionale Raffaele Donini. Poi gli ambulatori sono stati chiusi e non avviamo trovato altre strade che quella di una petizione online».
L’ultima risposta avuta con le istituzioni è quella del direttore sanitario dell’Ausl di Bologna, Lorenzo Roti, che ha fatto sapere che l’azienda sanitaria starebbe lavorando per la riapertura. Una risposta, però, che le pazienti oncologiche ritengono vaga, chiedendo invece certezze sui tempi e sulle modalità.

«Ora per avere accesso all’agopuntura dobbiamo rivolgerci al privato – sottolinea Gadaleta – sborsando di tasca nostra ciò che prima avevamo gratuitamente e sappiamo quanto le donne hanno avuto problemi lavorativi durante la pandemia». Secondo le appellanti, c’è una grande necessità degli ambulatori e, anzi, dovrebbero aprirne anche altri. I benefici ricevuti con l’agopuntura dalle pazienti oncologiche ha migliorato sensibilmente la loro qualità di vita. «Non tutte le donne che affrontano un tumore sanno di questa opportunità», conclude Gadaleta.

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIULIA GADALETA: