La notizia è apparsa ieri direttamente sul portale dell’agenzia giornalistica: Redattore Sociale rischia la chiusura. L’agenzia giornalistica che da 21 anni dà spazio a notizie sul sociale, il terzo settore, il volontariato potrebbe arrivare alla fine del 2022 e non proseguire l’esperienza nata in seno alla Comunità di Capodarco.
«I motivi sono di ordine prettamente economico e riguardano da un lato il calo dei ricavi derivanti dagli abbonamenti e dall’altro la perdita di importanti committenze», si legge in una nota congiunta di editore e redazione.

L’agenzia giornalistica Redattore Sociale rischia la chiusura: un appello per salvarla

Ai nostri microfoni, il direttore di Redattore Sociale, Stefano Caredda, spiega i problemi che la testata sta incontrando. «Siamo in un mondo in cui spesso l’informazione diventa difficile da mantenere – osserva il direttore – La vita di un’azienda editoriale si basa sugli abbonamenti e sui servizi editoriali che può svolgere. Il momento che stiamo attraversando è particolarmente difficile e quindi c’è effettivamente il rischio di chiusura, interruzione di un percorso che dura da 21 anni».

In altre parole, «se non interverranno nuovi scenari di sostegno economico, la chiusura sarà purtroppo inevitabile – si legge sempre sul sito – Le misure di contenimento dei costi, peraltro già introdotte da tempo, non sono infatti da sole sufficienti a garantire la sostenibilità futura».
Di qui l’appello rivolto a tutte e tutti: «Siamo tuttora impegnati nel tentativo di scongiurare questo epilogo, e facciamo esplicito appello a quanti, nei modi e nelle forme che si potranno trovare, possano aiutarci a sostenere la sopravvivenza della testata».

In un mondo dell’informazione sempre più superficiale, sbrigativo, in cui si tende alla semplificazione di fenomeni complessi, Redattore Sociale ha scelto invece l’approfondimento e la qualità dell’informazione, attraverso una specializzazione dei suoi collaboratori per affrontare temi complessi, come il mondo del sociale, l’immigrazione, la povertà, la disabilità o le dipendenze.
«Sono tutti temi che spesso incrociano la grande informazione – evidenzia Caredda – Però hanno un livello di specializzazione che noi proviamo a raccontare, perché la realtà è molto complessa».

L’appello di Redattore Sociale, dunque, è rivolto in primis alla sua comunità di lettori e lettrici, ma anche alle realtà del terzo settore che hanno trovato spazio sulla testata in questi anni e a quante e quanti possano contribuire a far continuare un’esperienza importante nel panorama editoriale italiano.

ASCOLTA L’INTERVISTA A STEFANO CAREDDA: