Nell’ambito del Festival della Cultura Tecnica 2024, dedicato a Guglielmo Marconi e al tema della radio, si svolgerà l’evento di approfondimento “Quando la radio è partecipazione“. La giornata, dedicata alla sperimentazione, al racconto e al confronto, vedrà la radio come filo conduttore per un dialogo intergenerazionale e multidisciplinare. L’appuntamento è fissato per mercoledì 11 dicembre, presso la Casa di Quartiere Katia Bertasi, in via Fioravanti 18/3 a Bologna. La diretta di Radio Città Fujiko dalle ore 15.00.
Le radio comunitarie creano emancipazione e partecipazione attiva
L’evento è organizzato dalla Città Metropolitana di Bologna, dall’Istituzione Gian Franco Minguzzi e dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna – Servizio Marconi TSI, in collaborazione con Radio Città Fujiko e con il contributo del Comune di Bologna.
«È un’iniziativa importante perché vuole essere il punto di approfondimento del discorso che si è sviluppato lungo questi mesi – spiega ai nostri microfoni Bruna Zani, presidente dell’Istituzione Gian Franco Minguzzi – e il titolo vuole sottolineare l’importanza della radio come strumento, che non va sottovalutato a scapito dei social media, per esempio, perché si è rivelato come uno strumento di elezione per consentire un confronto e un senso di appartenenza a una comunità».
La giornata sarà, infatti, articolata in due momenti principali che si focalizzeranno su questi temi. La mattina, dalle 9:30 alle 13:30, si terrà la sessione intitolata “La radio a scuola: apprendimento ed empowerment per ragazze e ragazzi“. Gli istituti scolastici parteciperanno a un laboratorio pratico per la creazione di un podcast, mentre docenti e formatori rifletteranno sull’uso della radio e del podcast come strumenti innovativi per la didattica e lo sviluppo delle competenze.
Nel pomeriggio, dalle 15:00 alle 18:00, si aprirà la seconda sessione, “La radio nella comunità: strumento di attivazione e promozione di diritti“. In un confronto trasmesso in diretta radiofonica, cittadine e cittadini condivideranno esperienze che dimostrano come la radio possa essere un potente mezzo per la crescita personale, la coesione sociale e lo sviluppo comunitario.
Zani commenta l’incontro del pomeriggio evidenziando il fatto che costituisca una possibilità per dar voce a «persone che di solito vengono considerate più ai margini, come gli utenti dei servizi di salute mentale, i migranti, oppure le ragazze e i ragazzi che stanno facendo esperienza di tirocinio presso le radio, che sono inattivi, né in ambito educativo né in ambito di lavoro», e saranno coinvolti proprio per parlare del perché è interessante e importante per loro fare radio.
«Ricordo che tutto questo si colloca nell’ambito dell’anniversario di Marconi», conclude Zani, e questa iniziativa si propone come un’occasione unica per offrire un riconoscimento alla radio, per esplorare le sue potenzialità nel mondo dell’educazione e nella costruzione di comunità più inclusive e partecipative.
ASCOLTA L’INTERVISTA A BRUNA ZANI: