FujikoFocusOn presenta una serie di interviste ai candidati alle prossime elezioni comunali di Bologna. Sentiremo esponenti che coprano tutto il panorama politico, su argomenti di varia natura ma indicativamente relativi agli eventi in atto nella nostra città, per avere risposte sia sulla stretta attualità sia su temi più generali, per aiutare voi, e noi, a meglio comprendere e, se varrà la pena, scegliere.L’intervista di oggi è con Marco Lisei, candidato al consiglio comunale con il PDL a sostegno del candidato sindaco leghista Manes Bernardini.

Lisei ci ha parlato, prima di tutto, proprio di ragazzi, universitari, studenti e spazi di aggregazione: “Io credo che il Comune di Bologna dovrebbe, con ordinanze specifiche, tutelare i locali che rappresentano un valore aggiunto sia per i giovani che per la città e invece punire i locali che ignorano le regole di civile convivenza. Sono esigenze che possono convivere, anche perché ci sono zone della città che sono ad alto tasso residenziale, altre invece nelle quali non ci sono residenti. In quelle, magari, gli orari dei locali possono essere estesi oltre la soglia della tollerabilità dei residenti, che solitamente è individuata attorno all’una di notte”.

Lisei, inoltre, è stato tra i promotori del test antidroga per i candidati alla poltrona di primo cittadino e, una volta eletti, anche per i consiglieri comunali. Un paio di anni fa, sotto la giunta Del Bono, in molti si rifiutarono di sottoporsi a questo test, anche tra le file del Partito della Libertà. Lui risponde così: “Una parte minoritaria del PDL si rifiutò, se non sbaglio l’onorevole Enzo Raisi e nessun altro. La considero comunque un’idea giusta: è giusto che chi si presenta ai cittadini e agli elettori sia trasparente. Non c’è solo l’esigenza di trasparenza dei conti pubblici ma anche, credo, un’esigenza di trasparenza morale nei confronti dei cittadini. Questo è un test assolutamente volontario, non c’è nessun obbligo; se uno ritiene di non farlo, i cittadini poi hanno le proprie capacità per valutare perché non l’abbia fatto e se sia più opportuno votare qualcuno che lo fa”.