Ancora una giornata di tensione al Parco Don Bosco, dove alla vertenza che riguarda il progetto di costruzione di un edificio ex novo per le scuole Besta, si aggiungono i lavori della linea rossa del tram. Anch’essi prevedono l’abbattimento di alcuni alberi, in particolare quelli cresciuti sopra il terrapieno che dà su viale Aldo Moro.
Già la settimana scorsa il Comitato Besta aveva dato vita a un presidio all’arrivo degli operai. Questa mattina, però, si è presentata anche la polizia in tenuta antisommossa accompagnata da agenti della Digos.

La polizia al Parco Don Bosco per i lavori del tram

«Ci sono decine di agenti della Digos e una dozzina di cellulari della polizia», racconta ai nostri microfoni Roberto Panzacchi, portavoce del Comitato Besta.
I manifestanti hanno subito aperto un’interlocuzione con gli operai, i quali hanno detto di dover fare pulizia sul terrapieno. «Loro non hanno le competenze – sottolinea il portavoce – per questa ragione abbiamo chiesto che venisse un agronomo del Comune, perché ci sono alcune piante che vanno salvate».

Dalle 7.00 della mattina il presidio si è via via ingrossato, con decine di partecipanti. Uno di questi è stato fermato e identificato dalla polizia, facendo salire la tensione. «Ormai i lavori a Bologna si fanno solo militarizzando», commenta amaramente Panzacchi.
Il Comitato Besta la settimana scorsa aveva proposto un’alternativa per la realizzazione della pista ciclabile, opera che giustificherebbe la rimozione del terrapieno contestata dagli attivisti. Nello specifico, si proponeva che la pista ciclabile passasse all’interno del parco in un percorso non cementificato. «La nostra proposta, che abbiamo avanzato insieme a Legambiente e Wwf, non ha ricevuto risposta. Si è provato a contattare gli assessori, ma niente», riporta Panzacchi.

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