Il leader del Partito curdo dei lavoratori, Abdullah Öcalan, presto diventerà cittadino onorario di Bologna. Lo ha stabilito una delibera approvata oggi dal Consiglio comunale e presentata da Detjon Begaj, consigliere di Coalizione Civica.
Ocalan, che rinchiuso nel carcere turco di Imrali da ormai 26 anni, ha recentemente compiuto una svolta storica con un appello in cui ha chiesto la fine della lotta armata e lo scioglimento stesso del Pkk, il partito che ha fondato.

Il Comune di Bologna conferirà la cittadinanza onoraria a Abdullah Öcalan

La storia politica e personale di Öcalan è legata strettamente all’Italia. Nel novembre 1998 giunse in Italia e si consegnò alla polizia nell’auspicio di ottenere l’asilo politico per la persecuzione subita dalle autorità turche. La minaccia di boicottaggio verso le aziende italiane da parte della Turchia spinse il governo D’Alema a ripensarci e Öcalan fu convinto a ripartire dall’Italia il 16 gennaio 1999 alla volta di Nairobi, in Kenya. Qui fu catturato dai servizi segreti turchi, portato ad Ankara, processato e condannato a morte. La sua pena fu commutata in ergastolo in seguito all’abolizione della pena di morte da parte della Turchia stessa.
«Quella è un’onta che non è la cittadinanza onoraria di Bologna a poter lavare – osserva ai nostri microfoni Begaj – però ora siamo in una fase diversa e altre città italiane si sono mosse nella stessa direzione».

Il consigliere comunale racconta che l’idea è nata da tempo, ma l’ultimo appello di Öcalan, quello per il disarmo e lo scioglimento del Pkk, la cui resistenza all’oppressione turca dura da ormai cinquant’anni, hanno dato ulteriore forza alla proposta. Una forza che arriva anche dall’andare in controtendenza rispetto alla deriva del riarmo che sembra investire l’Europa e altre parti del mondo.
«Penso che aver visto approvata la delibera senza alcun voto contrario sia stato importante», sottolinea il consigliere comunale.
La battaglia per la liberazione del leader curdo, in ogni caso, andrà avanti. E se allo stato attuale non potrà ritirare di persona l’onorificenza, vista la sua detenzione, il Comune di Bologna sta comunque organizzando la cerimonia con una delegazione curda.

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