Continua l’appuntamento settimanale con Musica Leggerissima, ogni giovedì alle 15 su Radio Città Fujiko, per parlare delle notizie più leggere del mondo della musica.

Musica Leggerissima: le notizie della settimana

Morgan è arrivato in ritardo alla Prima della Scala perché stava guardando i commenti a X-Factor, Guccini ha raccontato che a Bologna si diceva che Lucio Dalla fosse il figlio di Padre Pio e un intero stadio ha perso al Whamageddon per colpa di un dj. Da qualche anno si è infatti diffuso online il Whamageddon, una specie di gioco di sopravvivenza per cui bisogna arrivare fino a Natale senza ascoltare o sentire accidentalmente Last Christmas degli Wham. Canzone molto famosa, resa ancora più famosa dalla morte di George Michael proprio il giorno di Natale nel 2016, è davvero difficile sopravvivere al periodo natalizio senza sentirla inavvertitamente in un bar, in un centro commerciale o, appunto, a quanto pare, allo stadio: un dj ha infatti pensato che fosse divertente far perdere il Whamageddon a uno stadio di più di settemila persone, che invece l’hanno insultato al punto da costringerlo a scusarsi ufficialmente per questo colpo basso.

Durante il weekend scorso il trapper Medy ha organizzato un concerto abusivo al centro commerciale di Casalecchio di Reno, causando disordine tra la folla. Centinaia di ragazzi si sono infatti radunati al centro commerciale Gran Reno per assistere al concerto, ma prima del suo inizio ci sono state diverse risse, e una persona ha riportato anche una ferita da arma da taglio. Medy, che è già stato condannato a tre anni per una rapina in spiaggia a Riccione e che non aveva i permessi per esibirsi all’ultimo piano del parcheggio del centro commerciale, ha commentato l’accaduto su Instagram, esprimendo rammarico anche per il modo in cui è stato raccontato. «Sono passato nella mia città a far sentire la mia musica, ad incontrare i miei fan cercando di regalargli un bel momento. Davanti ai miei occhi ho visto solo felicità. Mi dispiace che si siano creati dei disordini prima che arrivassi per colpa di poche persone che non sanno divertirsi».

È stata una settimana di smentite su Instagram, perché anche Marracash e Gué Pequeno si sono scontrati con la stampa e sono intervenuti online per commentare informazioni circolanti sul loro conto. È infatti di venerdì 8 dicembre l’inchiesta del Fatto Quotidiano intitolata “Gli inchini live di Guè Pequeno e Marracash: «I rapper al servizio del boss». Catenaccio: «Testi e magliette per “Nazza” Calajò, ras della Barona arrestato per droga». Secondo la polizia penitenziaria, riporta Il Fatto, sia Marracash che Guè Pequeno avrebbero reso omaggio durante un loro concerto a Nazzareno Calajò, detto Nazza, un boss mafioso detenuto in carcere per droga. Rolling Stone riporta la nota della polizia penitenziaria: «È noto che la famiglia Calajò domini il quartiere Barona e il suo predominio lo ha ottenuto anche grazie al consenso di parte della popolazione residente, alimentato mediante numerose comparse dei principali esponenti della famiglia criminale nei videoclip di famosi cantanti rapper». Marracash ha commentato su Instagram l’articolo del Fatto Quotidiano, definendolo grottesco e diffamante; ha poi specificato di non avere mai inneggiato alla liberazione di nessuno, limitandosi a salutare dal palco una persona che conosce da tempo, concludendo poi che «È davvero mortificante realizzare che in questo momento il genere musicale più popolare e più giovane in Italia sembra davvero essere sotto strategico attacco da parte di un certo tipo di istituzioni e giornalismo; generici attacchi ai testi dei cosiddetti “trapper”, decontestualizzati e spogliati della musica fino a renderli indifendibili, poi le feste in piazza che saltano per una rilettura faziosa e ignorante di interpretazioni di realtà drammatiche che purtroppo esistono e che nel rap trovano semplicemente voce nonché denuncia. Sarebbe occasione per l’apertura di dibattito e confronto con gli autori, invece vengono criminalizzati e scartati come spazzatura. Ulteriori occasioni perse per questo Paese di molte pance e poche teste. Spero che le varie testate vogliano modificare immediatamente i titoli e gli articoli stessi. In ogni caso mi riservo di agire legalmente contro ogni tipo di diffamazione nei miei confronti».

Si ritorna a parlare di Sanremo, di chi ne è rimasto fuori e di chi rischia di venire espulso. Per quanto riguarda chi è rimasto fuori, Al Bano ha raccontato a Geppi Cucciari e Giorgio Lauro nella loro trasmissione “Un giorno da pecora” della sua convinzione di non essere stato considerato a priori: «Secondo me Amadeus non ha neanche ascoltato la canzone perché non mi voleva come concorrente, visto il grande successo che ho avuto come superospite nel 2023 con Morandi e Ranieri. Però Sanremo, da sempre, è nato come gara, in gara hai l’adrenalina».

A rischio potrebbero essere invece i La Sad, selezionati da Amadeus direttamente tra i ventisette artisti che competeranno tra i big e nuovo bersaglio del Codacons. In una nota diffusa da Adnkronos, il Codacons considera che «Un Paese che si commuove per Giulia Cecchettin non può applaudire brani offensivi nei confronti delle donne e caratterizzati da una esaltazione costante di violenza e misoginia». Tra i testi in questione, ‘Ma tu sei peggio della coca, sei una tr**’, e ‘ti sco**** solo per strapparti il cuore’. La selezione di questi artisti in gara sarebbe quindi «una scelta sbagliata cui, in assenza di una retromarcia immediata, farà seguito la denuncia delle due Associazioni».

L’autore dell’indimenticata Despacito ha deciso di ritirarsi dalla musica per “seguire Gesù”. Daddy Yankee ha infatti annunciato la sua decisione al suo ultimo concerto, raccontando di aver cercato a lungo di riempire un vuoto con i soldi e la fama, ma realizzando l’inutilità di questo tentativo. Da qui l’ulteriore realizzazione che la religione potesse essere la risposta, e l’annuncio ai fan che «Gesù vive in me e io vivrò per lui».

I Cani e i Baustelle hanno rilasciato un vinile a 12 pollici con due tracce, una sul lato A e una sul lato B. È successo a sorpresa, senza nulla che potesse annunciare questo connubio musicale – se non, forse, la canzone che Tutti Fenomeni ha fatto con Bianconi (cantante dei Baustelle), prodotta da Contessa (il creatore del progetto de I Cani). I 2000 vinili finora stampati sono andati a ruba.

Chiara Scipiotti