Una storia grandiosa, una storia con la Effe maiuscola. Dal 14 al 29 dicembre Salaborsa ospiterà la seconda edizione dell’esposizione dedicata alla Fortitudo Bologna e la sua storia, fra oggetti storici, cimeli inediti e canotte particolari, tutti provenienti da collezioni private e frutto del lavoro dell’Associazione Museo Fortitudo, organizzatrice di questa esposizione in una location parte della tradizione cestistica bolognese. Un’iniziativa che potremmo definire corsara, questa del popolo fortitudino; Salaborsa fu infatti la casa della Virtus negli anni dei primi scudetti del secondo dopoguerra.

Una mostra di tifosi per i tifosi

«Dopo la prima edizione del dicembre 2021- racconta ai nostri microfoni Matteo Naldi, dell’Associazione Museo Fortitudo – riuscita molto bene nonostante le restrizioni COVID, siamo riusciti a bissarla in un luogo iconico, Salaborsa, dove vogliamo mostrare a tutti cosa significa esporre una storia, un senso di appartenenza».

Un senso di appartenenza come quello di Carlton Myers, storico capitano fortitudino del primo scudetto, presente all’inaugurazione della mostra, dove ha raccontato come la effe scudata fosse una seconda pelle: «Alfredo Cazzola (storico patron dei rivali della Virtus, ndr) ha provato tre volte a portarmi in bianconero. Mi raccontava di cosa la sua squadra avrebbe vinto, di quali successi avrei fatto parte; successi che, intendiamoci, la Virtus ha poi ottenuto. Eppure la mia fedeltà alla Fortitudo mi ha sempre impedito di accettare».

«Noi abbiamo creato un’associazione, siamo in quattro, Filippo e Federico Venturi, Renato Del Mugnaio ed io, perché volevamo donare alla città cimeli e memorabilia che avevamo in casa. Aiutati da tifosi e collezionisti siamo riusciti a creare questa mostra, che vogliamo finanziare anche attraverso un crowdfunding, anche per aiutarci verso quello che poi è il nostro obiettivo finale, cioè che questa mostra diventi permanente», ha concluso Naldi.

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