Una valente pianista nata nell’ambiente di Chicago presenta una suite musicale avvalendosi di un gruppo fatto tutto di stelle del jazz.

Who: MYRA MELFORD “SNOWY EGRET”

What: Chicago Style

When: Lunedì 31 ottobre 2016

Where: Ferrara, Torrione Jazz Club, ore 21:30

Why: La scuola di Chicago rimane un tassello imprescindibile per la scena attuale del jazz: la grande continuità creativa dell’ AACM continua a sfornare musicisti di primo piano, pur nel più che competitivo mondo musicali nord americano. Tra i “campioni” chicagoani sicuramente la pianista Myra Melford

è una stella di spicco: cresciuta in un ambiente fortemente legato alla tradizione afroamericana (il suo insegnate non a caso fu Erwin Helfer, importante interprete di boogie-woogie), trova il suo habitat proprio in quella Associazione per l’Avanzamento dei Musicisti Creativi dove fiorirono i vari Anthony Braxton, Henry Threadgill, Pharaon Ak Laff, Gary Allen o l’Art Ensemble of Chicago. Un’artista che sa legare una forte padronanza dello strumento ad un gusto dell’innovazione e della ricerca, tanto da far scrivere al San Francisco Chronicle “… Pianista esplosiva, una virtuosa che shock e calma, e che riesce a trarre dallo strumento cose apparentemente impossibili”. A Bologna presenterà Snowy Egret, dedicata alla Memoria del Fuoco, trilogia dello scrittore Galeano narrante una storia del continente America ben diversa da quella ufficiale…”

La formazione in cui la musicista si presenterà al Torrione ferrarese con una formazione di valore assoluto con il trombettista Ron Miles, una delle voci più adamantine per questo strumento, Liberty Ellman alla chitarra, già negli Zooid al fianco di Threadgill, l’intramontabile Stomu Takeishi al basso acustico e il cesellatore Gerald Cleaver alla batteria.

 

Ascolta Francesco Bettini, direttore artistico Torrione Jazz Club, nella presentazione del concerto

 

Bologna la Città della Musica
Al Festival Jazz di Bologna e non solo: sotto le due torri sono passati tantissimi protagonisti della musica, dentro e fuori il jazz. Tra i tantissimi artisti che hanno calcato i nostri palcoscenici ricordiamone alcuni.

Jimi Hendrix: alla fine degli anni ’60 tutto sembrava possibile, anche che al Palazzo dello Sport scendessero tutti i migliori nomi della rock revolution: Who, Rolling Stones, Eric Burdon and the Animals. Il 26 maggio del 1968 arriva il Jimi Hendrix Experience

(Jimi Hendrix chitarra, Mitch Mitchell basso e Noel Redding batteria) in un doppio concerto, pomeriggio e sera. Hendrix è la voce più incredibile e rivoluzionaria del blues elettrico che si fa erotismo, psichedelia e rivolta. L’erede di  Elmore James     mostra tutte le sue qualità ad un pubblico che quel giorno scopre nuovi orizzonti del sentire musica. Ascoltiamo da quel memorabile set il classicissimo Hey Joe.