Non gli basta essere un miliardario e, a quanto pare, nemmeno essere al potere nell’Amministrazione statunitense di Donald Trump. Le mire di Elon Musk sembrano concentrarsi anche in Europa, dove sta creando quella che assomiglia a una vera e propria internazionale nazional-affaristica, il Movimento Mega.
Il nome è l’acronimo di “Make Europe Great Again”, l’adattamento dello slogan trumpiano al contesto europeo. Ma oltre il simbolico, c’è qualcosa anche di più concreto, perché sabato a Madrid è previsto un raduno dei sovranisti europei che al Parlamento europeo fanno parte del gruppo dei Patrioti.
L’internazionale nazional-affaristica sulla scia di Musk: il Movimento Mega
A fare gli onori di casa, nella capitale spagnola, sarà l’estrema destra di Vox. Le convergenze nere europee, però, si fanno preoccupantemente più ampie.
L’endorsement di Musk all’estrema destra tedesca di Afd è un segnale preoccupante, forte di un’egemonia in costruzione che, solo nell’ultima settimana, ha messo in difficoltà la Cdu per il sostegno alla mozione anti-migranti votata al Parlamento tedesco dalla destra moderata insieme a quella estrema.
Ad usare lo slogan “Make Europe Great Again”, poi, era già stato il leader ungherese Viktor Orban l’anno scorso, quando aveva la presidenza di turno dell’Unione europea.
Il gruppo parlamentare di estrema destra è stato creato, oltre che da Orban, dall’ex premier ceco Andrej Babiš e dall’ex ministro dell’interno austriaco Herbert Kickl. Il primo è il fondatore di Ano 2011, il partito ceco populista di estrema destra fondato proprio da Babiš nel 2012. Il secondo, invece, è leader dell’estrema destra austriaca Fpo, la stessa a cui apparteneva Jörg Haider prima di uscire nel 2005.
Dello stesso gruppo fanno parte il partito portoghese Chega, l’estrema destra olandese del “Partito per la Libertà” Pvv, il partito polacco Rn e due partiti di estrema destra danesi.
Sicuramente di peso è anche l’adesione ai Patrioti europei da parte del Rassemblement National di Marine Le Pen, mentre per l’Italia è la Lega a far parte del gruppo. Entrambi hanno aderito lo scorso 8 luglio.
Proprio dall’Italia il sostegno a Musk è arrivato dal vicepremier Matteo Salvini, che ha condiviso il post di sabato scorso di Musk, su X che recitava: «Gente d’Europa: unitevi al movimento Mega».
«Il primo interesse di Musk è quello di favorire le sue aziende, come abbiamo visto in Italia con la vicenda Starlink – commenta ai nostri microfoni Leonardo Bianchi, giornalista e autore del libro “Le prime gocce della tempesta. Miti, armi e terrore dell’estrema destra globale” – Il secondo è proteggere le sue aziende dai regolamenti europei. In questo momento X è sotto due procedimenti che, se andassero a segno, porterebbero a sanzioni del 6% del fatturato globale. Il terzo obiettivo è portare a termine ciò che aveva tentato Steve Bannon in passato, federare l’estrema destra europea».
A differenza del 2018, però, l’estrema destra in Europa ha preso il potere in diversi Paesi e in altri è a un passo dal potere, sottolinea il giornalista.
Le incognite sul piano di Musk sono diverse, non ultima la questione dei dazi. «Non è coerente che Trump colpisca l’Europa da un lato e Musk sostenga dall’altro», sottolinea Bianchi. Ma l’incognita più grande potrebbe proprio essere quella personale, relativa ai caratteri di Trump e Musk. Entrambi hanno un ego smisurato e la loro luna di miele politica potrebbe finire.
ASCOLTA L’INTERVISTA A LEONARDO BIANCHI: