«Lotto, boicotto, sciopero». È questo lo slogan scelto da Non Una di Meno per il nono sciopero transfemminista previsto per l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna. Uno sciopero contro la violenza patriarcato, guerra e povertà che si svolgerà in tutta Italia.
A Bologna doppio appuntamento come di consueto: la mattina microfono aperto e laboratori in piazza Maggiore e il pomeriggio corteo da Porta Saragazza a Piazza de l’Unità.
L’8 marzo di Non Una di Meno: lo sciopero transfemminista
Lo sciopero coinvolgerà il lavoro produttivo, riproduttivo e di cura, fino ai consumi. Uno dei temi centrali della protesta riguarda il concetto di sicurezza. Secondo le organizzatrici, la sicurezza non dovrebbe essere intesa come controllo e repressione, ma come accesso all’educazione sessuale e all’educazione al consenso fin dalla scuola primaria. Inoltre, si chiede un maggiore supporto ai servizi sociali, il finanziamento adeguato dei centri antiviolenza femministi, la tutela del diritto alla salute e all’autodeterminazione, l’accesso all’aborto libero, sicuro e gratuito, e il riconoscimento dei percorsi di affermazione di genere.
La manifestazione intende anche portare l’attenzione sulle difficoltà economiche, chiedendo salari minimi dignitosi, contratti equi e un reddito di autodeterminazione. Altri aspetti chiave sono il diritto alla casa, con affitti calmierati e quartieri vivibili e il riconoscimento della cittadinanza alle seconde generazioni. Tra le rivendicazioni c’è anche la chiusura dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) in Italia e in Albania e la revoca degli accordi con la Libia in materia di immigrazione.
Lo sciopero si schiera apertamente contro la guerra, denunciando l’escalation dei conflitti in Medio Oriente, l’invasione russa in Ucraina e le crisi in Congo e Sudan. Secondo il movimento transfemminista, la guerra è funzionale al mantenimento del potere e dei profitti, mentre i costi in termini di vite e povertà ricadono sulla popolazione più vulnerabile.
La protesta si rivolge inoltre contro il governo Meloni e la sua politica definita ultra-reazionaria. Non Una di Meno accusa il governo di esacerbare le disuguaglianze sociali e di sostenere politiche discriminatorie nei confronti delle persone lgbtq+, delle donne e delle minoranze.
Secondo il movimento transfemminista, la violenza di genere ha le sue radici nei rapporti di intimità e nei contesti familiari. Pertanto, militarizzare le città e fomentare l’odio di genere e il razzismo non farà che peggiorare la situazione. La chiamata alla mobilitazione è estesa a lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse, attivisti e attiviste, sindacati e centri antiviolenza, con l’obiettivo di rendere lo sciopero un momento di resistenza collettiva.
Uno degli elementi di sfida per lo sciopero di quest’anno è la scelta della data: l’8 marzo cade di sabato, giorno in cui tradizionalmente non si sciopera. Tuttavia, Non Una di Meno lo considera un’opportunità per ridefinire il concetto stesso di sciopero e renderlo accessibile anche a chi solitamente ne è escluso, come chi svolge lavori precari o non riconosciuti, compreso il lavoro di cura familiare.
Particolare attenzione, per lo sciopero 2025, sarà rivolta alle lavoratrici dello spettacolo e a quelle del commercio e della ristorazione, costrette a lavorare di sabato.
A raccontare come si svolgerà lo sciopero a Bologna è, ai nostri microfoni, Greta. La mattina lo sciopero si svolgerà in piazza Maggiore dalle 10.00 per consentire a tutte le persone di poter unire le proprie rivendicazioni. Ci sarà un microfono aperto, laboratorie e spazio bimbu. Gli interventi saranno tradotti con l’interprete lis.
Il pomeriggio, invece, ci sarà il corteo con concentramento dai giardini di Villa Casserini alle ore 15.30 e partenza alle 16.30. Il percorso prevede la partenza da Porta Saragozza e si snoderà per viale Carlo Pepoli, via Sant’Isaia, piazza Malpighi, via Marconi, via Amendola, viale Pietramellara, via Matteotti fino alla conclusione in piazza de l’Unità.
ASCOLTA L’INTERVISTA A GRETA: