15 milioni di euro del Fondo per i richiedenti asilo vengono tagliati per prorogare le missioni militari e contrastare l’avanzata dell’Isis. È la norma contenuta nell’articolo 5 del decreto legge antiterrorismo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Marcon (Sel): “Le risorse per l’accoglienza andrebbero incrementate, non tagliate per aumentare quelle per le armi”.
Come trovare le risorse per la lotta al terrorismo? Semplice: tagliando i fondi per i richiedenti asilo. È un gioco di vasi considerati comunicanti quello del governo Renzi, che riduce di 15 milioni di euro le risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per incrementare i fondi per l’operazione “Strade sicure”, una delle misure per il contrasto all’avanzata dell’Isis.
Il dl 18/2015, pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore lo scorso 20 febbraio, infatti, all’articolo 5 recita: “Al relativo onere (la proroga delle missioni militari ndr) si provvede, quanto a euro 14.830.629,00, mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo”.
L’operazione totale costerà poco meno di 30 milioni di euro, di cui la metà verrà attinta, appunto, dal Fondo per l’asilo politico. Soldi che serviranno ad aumentare, da 3000 a 4800, i militari impegnati nel controllo del territorio, anche in previsione delle esigenze connesse ad Expo 2015.
Negativo è il giudizio di Giulio Marcon, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà e per molti anni portavoce della campagna Sbilianciamoci. “In un momento in cui occorrerebbe aumentare l’accoglienza per le persone che scappano dai conflitti – commenta Marcon – il governo decide di togliere risorse a quei capitoli e di destinarle invece alla Difesa, ad operazioni militari che hanno già ampiamente dimostrato la loro inefficacia”.