Lo sport, è noto, era un vero e proprio strumento di propaganda del regime fascista. Per questo motivo “Lo sport fascista“, rivista mensile pubblicata durante il Ventennio, è un ottimo punto di osservazione sulle retoriche, ma anche sulle politiche di Benito Mussolini e accoliti.
È per garantire una miglior conservazione e per allargare la fruizione che l’Istituto Parri ha lanciato un crowdfunding per digitalizzare tutte i numeri della rivista.

Digitalizzare “Lo sport fascista”, il crowdfunding dell’Istituto Parri

La rivista “Lo sport fascista” è stata donata dalla Biblioteca storica del Dopolavoro ferroviario di Bologna all’Istituto Parri, che ora la vuol far sopravvivere e rendere disponibile anche online. A questo scopo lo scorso 29 settembre è partito il primo crowdfunding ideato e lanciato dall’Istituto in collaborazione con Ideaginger. L’obiettivo è appunto la digitalizzazione del mensile. La raccolta fondi, attraverso il progetto “Aviatori, schermidori, cavalieri. Studiare il fascismo attraverso lo sport” è una delle tante iniziative che l’Istituto sta organizzando in vista del 28 ottobre, centenario della marcia su Roma e data convenzionale di inizio del regime fascista.

L’obiettivo della raccolta fondi è fissato a 1500 euro. A metà del percorso (il crowdfunding dura un mese), il traguardo è quasi raggiunto, perché le donazioni si attestano sui 1225 euro. Serve dunque lo scatto finale.
«Dopo il 1926 il fascismo, con il Ministero della Cultura Popolare – ricostruisce ai nostri microfoni Olga Massari dell’Istituto Parri – riorganizza tutte le riviste patinate e in particolare batte molto sullo sport per forgiare il carattere del nuovo italiano e della nuova italiana come mezzo di educazione delle masse».

ASCOLTA L’INTERVISTA A OLGA MASSARI: