Oggi dalle ore 17.00 alle 18.30 all’interno del Festival La Violenza Illustrata verrà presentato il libro “Libera Libere. Pensieri e pratiche femministe su tratta, violenza, sfruttamento” di Ines Rielli,Monia Denitto, Francesca De Pascalis, Diana Doci, Laura Gagliardi, Maria Argia Russi, Olga Smirnova, Irene Strazzieri ed edito da Radici Future nel 2019. L’evento sarà online sulla pagina Facebook del Festival La Violenza Illustrata, sul canale YouTube di Casa delle donne ed è a cura di
quest’ultima associazione.
Come racconta la scrittrice Ines Rielli ai nostri microfoni, questo saggio corale si fonda essenzialmente su pensieri ed esperienze femministe e descrive la storia, le difficoltà e le azioni messe in campo nella realizzazione di un progetto particolare: un centro antiviolenza costruito nel 1999 in un territorio e un’epoca in cui strutture di questo tipo non esistevano. Inoltre, anche un’équipe completamente al femminile era del tutto nuova e non erano diffuse pratiche femministe di accoglienza alle donne, dal momento che le azioni di sostegno svolte erano perlopiù autoritarie e contenitive. Queste pratiche, purtroppo, non sono scomparse: l’intento di questo libro è perciò quello di lanciare un allarme, evidenziando quanto la libertà delle donne sia a rischio,soprattutto se si trovano in una situazione di bisogno e vulnerabilità. La riflessione che le autrici vogliono stimolare nei lettori, infatti, parte dalla domanda “quale sguardo vogliamo ricevere? Uno sguardo che ci considera soggette o che ci vittimizza?” riguardo a situazioni di debolezza emotiva e fisica.

Un vademecum di resistenza femminista racchiuso in un libro

Ines Rielli spiega inoltre che questo saggio può essere considerato un “vademecum di resistenza femminista e un manuale di pratiche d’avanguardia e sovversive”, poiché gli ideali che animavano l’azione dei primi centri antiviolenza sono gli stessi supportati dalle organizzazioni e dai servizi che oggi operano nello stesso ambito. I concetti irrinunciabili sono quelli della libertà delle donne e dell’autonomia del servizio, soprattutto in contesti che li ignorano e non li permettono. Talvolta, la libertà femminile svanisce di fronte ai comportamenti delle istituzioni, le quali, anche se animate dalle migliori intenzioni, mettono in pratica soluzioni rigide e codificate. Questi comportamenti, che spesso mirano a soddisfare le esigenze organizzative più che i bisogni reali delle donne,possono infatti trasformarsi in mere azioni di controllo sociale. Per questo il saggio, che attraverso il femminismo affronta, oltre che la violenza sulle donne, anche temi come la tratta di esseri umani e varie forme di schiavitù e servitù, è rivolto a chiunque voglia contribuire al miglioramento di servizi pubblici e privati in un’ottica di orientamento di genere.

Beatrice Lazzari

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