Nasce da un’idea di pura condivisione e comunità il progetto Leila-Bologna, la biblioteca degli oggetti che permette a chi lo desidera di prendere in prestito vari utensili in modo da non doverli continuamente acquistare e gettare a fine utilizzo.

Una biblioteca per condividere e prestare i propri oggetti

La biblioteca nasce da Antonio Beraldi, operatore sociale e fondatore di Leila-Bologna: situata nel quartiere Bolognina, luogo dinamico e multietnico, si ispira all’idea omonima già sviluppata a Berlino nel 2011 (Leila-Berlin) e in Austria (Leila-Wein). Il network si sta allargando ancora di più: dopo Bologna stanno per aprire dei punti Leila anche a Lipsia e Innsbruck.

I soci che desiderano aderire a questo progetto e usufruire dei servizi sono tenuti a versare una quota annuale di 20 euro (15 per studenti o rinnovi) e condividere un oggetto. In seguito, potranno prenderne in prestito altri, appartenenti a qualsiasi categoria: elettrodomestici, utensili da cucina o attrezzi per lo sport, con la possibilità di testarli prima dell’acquisto. Il luogo è chiamato biblioteca per analogia e per far sì che risulti più semplice spiegare la funzione di questo nuovo progetto, anche se qui una gran quantità di oggetti di ogni tipo soppianta la vendita dei soli libri esposti sugli scaffali delle biblioteche “reali”.

Secondo Antonio e i promotori di Leila-Bologna, i vantaggi per i cittadini sono molteplici: economici, in quanto la biblioteca esorta a non comprare più un oggetto di cui l’utilizzo è sporadico e saltuario; ecologici, poiché tutti possono contribuire attraverso la condivisione di merci già esistenti, che significa meno inquinamento e più efficienza, e culturali, dal momento che i cittadini possono confrontarsi sul significato del possedere e sulla ripercussione che questo ha sulle relazioni vicine e lontane.

Antonio Beraldi precisa quindi che il suo intento è quello di creare una “rivoluzione culturale”, investendo le abitudini quotidiane dei cittadini e l’idea di consumo e possesso; proporre quindi alla città un progetto basato su un nuovo modo di vivere l’economia, che porti con sé ideali ecologisti e promuova uno stile di vista basato sulla condivisione e la fiducia tra i singoli cittadini.

Marta Baldi

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANTONIO BERALDI: