Si svolge dal 7 al 15 maggio la decima edizione di ART CITY Bologna, il progetto di alleanza culturale nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere per affiancare con mostre, eventi e iniziative speciali l’annuale svolgimento di Arte Fiera e proporre un’originale esplorazione di musei e luoghi d’arte in città.
Dopo la decisione di posticipare alla stagione primaverile la tradizionale edizione della fiera a causa dello scenario pandemico, ART CITY Bologna conferma lo spirito collaborativo consolidato con la manifestazione fieristica, riposizionandosi per il secondo anno consecutivo nel mese di maggio. «La posticipazione è stata accolta come una sfida, ci ha dato l’opportunità di ripensare il programma e aggiungere eventi, di poter usufruire di una settimana dell’arte all’aperto con orari prolungati, un bel clima e le passeggiate sotto i portici» racconta Lorenzo Balbi, direttore artistico.

L’arte torna protagonista nella nuova edizione di Art City

Anche in questa edizione saranno tantissimi i luoghi protagonisti di ART CITY: da Piazza Maggiore, Palazzo d’Accursio e la Pinacoteca Nazionale di Bologna, a palazzi di grande pregio che diventano contenitori culturali – come Palazzo De’ Toschi con la Sala Convegni Banca di Bologna, Alchemilla a Palazzo Vizzani, l’Oratorio di San Filippo Neri, Palazzo Bentivoglio e il Centro di Ricerca Musicale Teatro San Leonardo, fino a un prezioso tesoro architettonico come il Padiglione de l’Esprit Nouveau realizzato su progetto di Le Corbusier e lo scrigno verde del Sistema Museale di Ateneo, situato nel cuore della zona universitaria, come l’Orto Botanico ed Erbario.
L’edizione 2022 è inoltre connotata da una dimensione più ampia e policentrica, coinvolgendo le aree di Calderara di Reno, Pianoro, Pieve di Cento, Riola di Vergato, San Giorgio di Piano, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale, Valsamoggia, oltre al Comune di
Cento in provincia di Ferrara.

Come per l’edizione 2021, l’ideazione e lo sviluppo dell’identità visiva sono stati affidati agli artisti Filippo Tappi e Marco Casella, partiti dalla stella – lo stesso segno grafico che lo scorso anno aveva guidato i visitatori insieme al personaggio di Peter Pan – quest’anno
rappresentata come fenomeno astronomico di un corpo che trema, sfuma e si moltiplica.

Arrivando agli ospiti, per l’edizione 2022 è stato invitato Tino Sehgal, uno degli artisti più radicali che siano emersi negli ultimi anni. Le sue opere sono autentiche sculture viventi, coreografie di persone in movimento che generano situazioni insolite, a volte surreali, con cui il pubblico è invitato a confrontarsi. Curato da Lorenzo Balbi e promosso da Istituzione Bologna Musei | MAMbo l’intervento che l’artista ha pensato e ideato appositamente per Piazza Maggiore vede la partecipazione di 45 tra ballerini e interpreti, i cui corpi e gesti sono utilizzati da Sehgal come materiale artistico e umano per comporre una grande opera, un’occasione unica per vivere l’arte in termini di esperienza sociale di scambio reciproco. L’artista, in dialogo con il curatore, incontra il pubblico in un evento promosso da CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol domenica 15 maggio alle h 17 presso l’Unipol Auditorium Enea Mazzoli.

Inoltre saranno nove i Main Project curatoriali, prodotti e realizzati appositamente per la manifestazione e costruiti in relazione ai luoghi che li ospitano. Artisti emergenti come Benni Bosetto, Kipras Dubauskas, Mattia Pajè ed Emilia Tapprest saranno affiancati a nomi più
consolidati come Andreas Angelidakis, Giulia Niccolai e Italo Zuffi, fino a nomi internazionali come Carlos Garaicoa, Pedro Neves Marques, oltre al già citato Tino Sehgal.

Per gli appassionati d’arte che desiderano diversificare il proprio percorso in una miriade di proposte e spazi e concentrarlo la sera di sabato 14 maggio, torna ART CITY White Night, l’invasione pacifica dell’arte contemporanea in città, con mostre, performance, eventi in spazi pubblici, privati e commerciali.

Il programma completo di ART CITY Bologna 2022 è disponibile sul sito artcity.bologna.it.

ASCOLTA L’INTERVISTA A LORENZO BALBI: