Visioni Italiane, giunto al traguardo dei 30 anni, è il festival che offre un importante trampolino di lancio agli autori del futuro, da qui il nome Festival degli esordi. Come concorso dà la possibilità a giovani registe e registi di vincere dei premi che mirano a finanziare la loro carriera. La nuova edizione, iniziata ieri 11 novembre e in programma fino al 17 novembre, per la prima volta porta le proiezioni anche al Cinema Modernissimo, che lo scorso anno non era ancora aperto. La manifestazione è promossa dalla Cineteca di Bologna con il sostegno istituzionale del Comune di Bologna, del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e dell’Emilia Romagna Film Commission.

Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova edizione di Visioni Italiane

Visioni Italiane è ormai un punto di riferimento e un osservatorio privilegiato per scoprire talenti. L’unico festival dedicato all’esordio: «cerchiamo di selezionare tutte quelle opere di autori che sono un po’ alle prime armi – spiega Anna Di Martino, la direttrice del festival – infatti sono tutti autori entro i 35 anni che hanno realizzato cortometraggi, documentari e opere che abbiamo ritenuto interessanti, di vari formati, di vario genere».

Oltre al concorso principale su corto e mediometraggi di fiction, ci sono le sezioni dedicate ai documentari, ai film su tematiche ambientali e, pur non esaurendo l’elenco, citiamo anche le produzioni emiliano-romagnole, attraverso cui il festival propone una riflessione sul fare cinema a Bologna e in Emilia Romagna.
Di Martino ribadisce che l’obiettivo della manifestazione è quello di aiutare questi giovani autori nel confrontarsi con il pubblico, incontrare altre persone che stanno facendo il loro percorso ed essere spronati ad andare avanti per diventare gli autori di domani, come la storia di Visioni Italiane in effetti dimostra per tanti affermati registi e registe che sono passati dal festival con i loro primi cortometraggi.

Le regie restano in maggioranza firmate da uomini (28), ma sono in crescita, 17, le donne e vengono da tutta Italia. «I temi sono molto diversi, non c’è una tematica che ricorra» continua Di Martino, evidenziando invece poi che nei documentari c’è molto racconto di sé stessi o della propria famiglia, che nei casi in cui è fatto bene porta a un racconto universale, e per quanto riguarda i corti, ritorna sempre il mondo dell’infanzia o dell’adolescenza.
Tra gli eventi speciali menzioniamo: Vinicio Capossela che presenterà in anteprima il 15 novembre “Natale fuori orario”, il film di Gianfranco Firriolo che documenta i suoi leggendari concerti di Natale al Fuori Orario; inoltre, il 17 novembre il festival porterà il restauro di “A cavallo della tigre” di Luigi Comencini, accompagnato dalla figlia Francesca.

Come già detto, vengono assegnati dei premi, uno sicuramente importante è quello del Miglior film, offerto dal main sponsor Pelliconi, azienda bolognese leader nel mondo nella produzione dei tappi a corona. Si tratta di un premio di 10.000 €. Dello stesso valore sarà il Premio Truffelli al Miglior documentario. Alla Miglior regia, invece, un premio offerto da Shopville Gran Reno del valore di 3.000 €, intitolato alla memoria di Giovanni Bergonzoni. Altri premi minori sono dedicati ai film con temi sull’ambiente, e ancora il Premio Luca De Nigris per sostenere la didattica e incentivare l’uso degli audiovisivi nelle scuole dell’Emilia-Romagna, con la grande notizia che dal prossimo anno diventerà un premio nazionale. Non mancano premi dal valore simbolico importante, pur non dando un incentivo economico, tra i quali il Premio Mutti dedicato ai registi di origine migrante attivi in Italia.

Alle visioni e agli eventi speciali si aggiungono degli approfondimenti: due appuntamenti in Sala Cervi (Cineteca di Bologna), uno sull’animazione con la casa di produzione bolognese Studio Croma il 14 novembre, e un altro sulla sceneggiatura con Massimo Gaudioso il 16 novembre. Ma un ulteriore momento imperdibile è l’incontro con gli autori ogni tardo pomeriggio al Bar Luna, lo spazio magico ideato da Alice Rohrwacher alla Galleria del Modernissimo, un’occasione per conoscere da vicino la nuova generazione di registe e registi.

ASCOLTA L’INTERVISTA A ANNA DI MARTINO: