In prima assoluta da giovedì 1 a domenica 4 febbraio Veronica Cruciani porta “Le serve” sul palco del Teatro Arena del Sole di Bologna. Per interpretare il capolavoro di Jean Genet la regista sceglie l’icona queer Eva Robin’s nei panni di Madame e nei ruoli delle serve Beatrice Vecchione e Matilde Vigna. Lo spettacolo rientra all’interno del Focus Lavoro, rassegna di spettacoli e attività culturali dedicati al tema del lavoro, arricchiti da incontri, proiezioni, presentazioni e momenti di confronto con il pubblico e gli artisti nelle varie giornate di rappresentazione.

Nella pièce di Genet “Le serve” l’allegoria del capitalismo

Se già il testo originale è un meccanismo perfetto di metateatro, l’adattamento di Cruciani porta il gioco tra realtà e finzione all’ennesima potenza: veniamo catapultati in un continuo ribaltamento di ruoli, in cui le serve indossano a turno le vesti della padrona e l’una dell’altra per esorcizzare la frustrazione della loro condizione. Questo inarrestabile scambio di abiti e atteggiamenti assume un ritmo e una valenza rituale, che può esaurirsi solo nell’immaginazione o nell’autodistruzione, «un po’ come per dire, dal mio punto di vista, che in questo mondo in cui loro vivono, un mondo in cui i padroni non si possono più uccidere, l’unica alternativa è la morte», spiega la regista.

La disuguaglianza sociale, assieme al suo intreccio con il capitalismo, è un tema che Cruciani tocca molto in tutto il suo percorso artistico e inserisce in “Le serve” come nota autobiografica del rapporto con sua madre, che lavorava «nelle case dei ricchissimi» afferma, e aggiunge «così come introiettiamo spesso il patriarcato, introiettiamo dentro di noi questa disuguaglianza sociale a cui non siamo neanche più in grado di ribellarci».

Gli oggetti-desiderio, scelti dalla scenografa Paola Villani, materializzano il rapporto di frustrazione-ammirazione delle serve nei confronti della Signora, rapporto conflittuale che diventa così specchio dell’attrazione-frustrazione generate dal capitalismo. Anche il tema del potere, racchiuso nel personaggio di Eva Robin’s, gioca un ruolo fondamentale, particolarmente legato al genere, o, in questo caso, al non genere.

Veronica Cruciani, dal primo al 4 febbraio con il suo “Le serve”, ci spinge in una dimensione immersiva e destabilizzante, un non luogo in cui la rivoluzione non ha mai compimento e la ripetizione infinita della finzione teatrale è l’unico scoglio a cui aggrapparsi per sentirsi vivi, così come per la regista les bonnes protagonistes «all’interno del teatro, dell’irrealtà, della fantasia trovano la loro vitalità».

ASCOLTA LA PRESENTAZIONE DI VERONICA CRUCIANI:

Alberta Laviola