In occasione del 50esimo anniversario del Bloody Sunday che ha macchiato i prati dell’Irlanda del Nord con il sangue di manifestanti pacifici, il 1 febbraio la Biblioteca Sala Borsa ospita Andrea Binelli, Riccardo Michelucci, Antonietta Binetti e Gino Scatasta per affrontare il ricordo di quell’evento.

L’anniversario del Bloody Sunday, la domenica che ha macchiato per sempre la democrazia in Irlanda del Nord

Andrea Binelli, traduttore e irlandesista, Antonietta Binetti, traduttrice, e Riccardo Michelucci, giornalista ed esperto di Irlanda del Nord, discutono dell’anniversario assieme a Gino Scatasta con l’aiuto dei progetti editoriali da loro curati: “Scritti dal carcere. Poesie e prose” di Bobby Sands e il memoir “Il piccolo di papà. Storia di un’infanzia nell’Irlanda del Bloody Sunday” di Tony Doherty.

Tramite le poesie di Sand, una delle figure principali tra i rivoluzionari irlandesi, si ripercorrono i fatti legati alla strage di civili a Derry in Irlanda del nord, durante una delle manifestazioni per i diritti civili. Poesie che raccontano della sua prigionia, composte in segreto su pezzi di carta igienica e cartine di sigarette, da cui si respira la tenacia di un ribelle acuto, lucido, inflessibile e un’incredibile sensibilità umana che lo porterà in assoluta consapevolezza a scegliere di morire.

Una lettura molto diversa la dà invece Tony Doherty, che al tempo dei fatti era un bambino di 9 anni, che la cui vita fu scossa dalla perdita del padre in quella manifestazione che non era ancora in grado di comprendere. Il libro ripercorre i rapporti dell’autore con il padre, ricostruendo con gli occhi di un bambino l’ambiente delle tensioni degli anni ’70, fino ad arrivare alla tragica fine della morte paterna.

«A 50 anni di distanza è ancora importante parlare del Bloody Sunday perché è stato uno dei maggiori atti di repressione violenta e ingiustificata in uno Stato considerato democratico» afferma Riccardo Michelucci, che ai nostri microfoni traccia anche un importante resoconto di come poi anche le vicende giudiziarie siano state altrettanto tragiche e violente, tra insabbiamenti e menzogne che hanno infangato il ricordo delle vite spezzate di manifestanti pacifici.

«Nel 2010, con la conclusione dell’inchiesta, si arrivò alla verità storico giudiziaria di quella strage, ma mai si è potuto incriminare i soldati e i mandanti di questo atto tremendo. Nel parlamento britannico in questo momento c’è un disegno di legge che vorrebbe proporre un’amnistia nei confronti di tutti gli atti violenti commessi durante il conflitto, e che andrebbe ad insabbiare tutte le atrocità commesse, e questo ritengo che sarebbe il modo peggiore di pacificare una situazione che per lunghi decenni ha portato morte e divisione nella comunità dell’Irlanda del Nord, e che ancora non ha ottenuto una verità e una giustizia a tutto tondo» conclude Michelucci.

Max Americo Lippolis

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