Tra le contraddizioni esplose durante la pandemia, la precarietà e l’assenza di tutele su lavoro producono effetti anche sulla salute. Sono poche, infatti, le categorie di lavoratrici e lavoratori sottoposte a screening sanitari costanti per verificare se sono entrati in contatto con il Covid-19 e gli stessi protocolli sanitari firmati nella primavera scorsa da governo e sindacati confederali escludono tantissime persone dal monitoraggio costante della salute di chi lavora.

In Emilia Romagna da qualche settimana è possibile effettuare tamponi rapidi o test sierologici in farmacia, ma il loro costo – seppur calmierato e fissato a 15 euro – rischia di diventare inaccessibile a chi ha un lavoro precario o voglia sottoporsi a controlli sanitari costanti.
Da qui nasce l’idea del “tampone sospeso“, un’iniziativa che nasce in seno a Làbas dal Laboratorio Salute Popolare insieme a Riders Union Bologna e Adl Cobas. Da giovedì scorso, in vicolo Bolognetti, infatti, anche chi non ha disponibilità economiche sufficienti potrà effettuare un tampone.

Tampone sospeso, l’iniziativa del Laboratorio Salute Popolare

«Iniziative simili sono nate anche in altre città, come a Milano su iniziativa di Adl Cobas – racconta Sara Bighini del Laboratorio Salute Popolare ai microfoni della nostra trasmissione Signore e signori il welfare è sparito – Il concetto del tampone sospeso riprende quello del caffè sospeso».
Avendo a disposizione i tamponi antigenici rapidi per il personale sanitario che vi opera all’interno, il Laboratorio ha deciso di aprire la possibilità di effettuare il test alle persone che, sulla base delle proprie capacità economiche, potranno effettuarlo gratuitamente o lasciare una donazione per un tampone già pagato per chi non può permetterselo.

«Il target è quello delle lavoratrici e dei lavoratori senza tutele – spiega Bighini – e il progetto nasce in collaborazione con Riders Union Bologna e Adl Cobas». Dai ciclofattorini che entrano in contatto con tante persone (che spesso non indossano la mascherina al momento della consegna), il progetto si è allargato ad altre categorie senza tutele, escluse dal tracciamento e dal testing, come le lavoratrici dei servizi per l’infanzia.
«Anche se adesso c’è la possibilità di effettuarli in farmacia – sottolinea l’attivista – non è detto che 15 euro non diventino un peso economico. Inoltre ci sono una serie di limitazioni, come quelle che riguardano studentesse e studenti fuorisede. Il servizio inizia ad esserci, ma resta parziale e per certi aspetti anche classista».

Sulle pagine Facebook ed Instagram e sul sito del Laboratorio Salute Popolare si trovano tutte le informazioni per poter accedere al tampone sospeso, che comunque va prenotato contattando il numero 351-1226865. Sugli stessi canali è possibile trovare il link PayPall e l’iban per effettuare una donazione.
Il servizio sarà attivo ogni giovedì dalle 17.00 alle 19.30 in vicolo Bolognetti 2, sede di Làbas.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SARA BIGHINI: