La quarta edizione del Festival della Divulgazione è alle battute finali, ma in programma ci sono ancora appuntamenti su temi che fanno breccia anche nelle cronache locali e nazionali.
Uno di questi è la conferenza che si svolgerà alle 17.00 di domenica prossima, 13 aprile, nella Biblioteca “Luigi Arbizzani” di San Giorgio di Piano. Protagonista sarà Jessica Peruzzo, fotografa naturalista specializzata nella comunicazione sui grandi carnivori e nella gestione dei conflitti tra uomo e fauna selvatica, che interverrà sul tema “Il ritorno del lupo e la salvaguardia degli habitat”.
Il lupo è tornato, ma anche paure ingiustificate e proposte controproducenti
Il ripopolamento del lupo in Italia è uno dei casi di successo di ripopolamento di un animale in via di estinzione a causa dell’uomo che invece è tornato a prosperare. Se un ruolo importante lo ha giocato la protezione stabilita per la specie, si può comunque dire che il lupo abbia fatto quasi tutto da solo, muovendosi dall’Abruzzo in cui era confinato e ridotto a pochi esemplari, moltiplicandosi e risalendo il Paese, fino a ricolonizzare non solo le montagne e le colline, ma spingendosi fino in pianura.
Proprio il ritorno del lupo ha fatto riemergere dagli abissi della coscienza alcune paure ataviche, aiutate dagli allarmi ciclici degli allevatori, dalla lobby della caccia che lo considera un rivale e da un immaginario che, anche nelle nostre fiabe, lo indica come nemico.
«Nella mia conferenza parlerò proprio della storia del ritorno del lupo – spiega Peruzzo ai nostri microfoni – Ma parlerò anche di come salvaguardare i nostri habitat, perché ricordiamoci che il nostro ambiente è abbastanza martoriato dalla mano umana».
Ci sarà anche occasione per fugare alcuni dubbi e alcune paure attorno al lupo, spesso causate da un immaginario distorto. «Siccome in Cappuccetto rosso il lupo mangia i bambini, ancora mi chiedono se sia vero e ovviamente non lo è – sottolinea l’esperta – A differenza dell’orso, non ci sono nemmeno comportamenti particolari da mettere in atto nel caso di un incontro, se non quello di tenere i cani al guinzaglio».
Insomma, il lupo non rappresenta una minaccia per l’essere umano, ma lo rappresenta per gli animali da allevamento. Oltre ai risarcimenti, è necessario mettere in campo la prevenzione. «In Italia da questo punto di vista siamo messi abbastanza bene e le aziende che stanno adottando i sistemi di prevenzione, forniti gratuitamente dalle istituzioni, hanno ridotto a zero o quasi gli attacchi».
In altre parole, la convivenza con il lupo è possibile e il suo impatto sulle attività economiche come gli allevamenti può essere azzerato.
La questione culturale, però, rimane e spesso è al centro anche di clamorosi errori che la politica può compiere inseguendola. È il caso, ad esempio, della discussione che si sta sviluppando in commissione alla Camera, dove si ipotizza un declassamento della protezione nei confronti del lupo.
Un’ipotesi che sarebbe addirittura dannosa e che sortirebbe l’effetto opposto a quello desiderato, moltiplicando gli attacchi agli allevamenti invece di ridurli. Ciò dipende infatti da questioni etologiche, come spiega la stessa Peruzzo, che proprio mercoledì sarà audita alla Camera: «Con gli abbattimenti il rischio è che il branco si disperda e che i giovani lupi siano allo sbando, quindi invece di avere un solo attacco se ne verificherebbero cinque o sei. Non si può applicare la logica della selezione utilizzata con gli ungulati a un predatore apicale, è proprio una logica completamente diversa».
ASCOLTA L’INTERVISTA A JESSICA PERUZZO: